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Teatro - Libero Bovio/So' dieci anne!

'A Wikisource.

NOTICE: Mixed italian-neapolitan. In general, italics are for theatrical indications and are given in italian and dialogs are mostly in neapolitan.

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[p. iii càgna]


SO’ DIECI ANNE!


COMMEDIA IN 1 ATTO

[p. 1 càgna]

LE PERSONE


DON ACHILLE DI LORENZO — impiegato al Catasto
DONNA ROSINA DI LORENZO — sua moglie
MARIETTA loro figli
AMALIA
ACHILLUCCIO compilatore di « numeri unici »
BEBÈ — marito di Amalia
ALFREDO LANZETTA — commesso di Mele, e fidanzato di Marietta
GERETIELLO SANTACROCE — il garzone del « Cantiniere »
NUNÙ — L'Erede poppante
NUNZIELLO — Un ragazzo ebete
LA PICCOLA MEMÈ...
LA VOCE DEL « PORTINAIO »


In Napoli: ai tempi nostri.

[p. 3 càgna] [p. 5 càgna]


L’AMBIENTE:


una topaia al Vicolo Purgatoio ad Arco, — nella quale vivono don Achille di Lorenzo e la sua " tribù "; — una piccola "tribù" di fannulloni che si pasce nell’ozio, e fida nella " Provvidenza ".

Il quartinetto si compone di tre " vani " umidi, angusti, bui: dal soffitto piove acqua, e il solaio presenta larghe e profonde ferite.

Questa che noi presentiamo allo spettatore è la piccola camera "utilité" che funziona da salotto, da studio, da " dormitorio " a causa del piccolo divano a molle che è nel fondo, — e da " sallé a manger ", quando occorra: è la piccola camera " centrale " insomma, che le eventualità del caso potrebbero ancora destinare a più umili o a più decorosi offici.

I mobili — pochi, ma bastevoli ad ingombrare il piccolo ambiente — si reggono a mala pena in gambe; e riescono a conferire una buffa tristezza al microscopio regno di don Achille di Lorenzo, buffo e triste anche lui, come un pò buffa e triste è tutta la gente che lo circonda, e che grava su lui. [p. 6 càgna]Alle stoffe che dovrebbero ricoprire le brevi arcate delle porte, la buona volontà delle Signorine di Lorenzo ha sostituito degli ”ameni drappeggi di carta velina„.

Conferiscono decoro all’ambiente due grandi ritratti a fotografia, che son sospesi alla parete, in fondo: son, questi, due ”importanti personaggi„, di cui l’uno e togato, ― e l’altro brandisce una spada.

I due quadri non sono più racchiusi nelle loro cornici chè il culto delle memorie non riescì, un giorno, a frenare gli stimoli dell’appetito: Don Achille fu costretto a convertire in generi alimentari le due cornici dorate.

*

Una piccola scrivania, nel fondo, ingombra di libri, di carte, di giornali. Un tavolo, a destra, in alto -sul quale è disteso un panno bianco. Una credenza a sinistra, in fondo, e una macchina da cucire, sulla quale vi è tutto quanto occorre per chi voglia esercitarsi nell’arte del ”traforo„. E questo esercizio appunto rappresenta una delle principali occupazioni del giovane ”Bebè„ - che, pur crepando di buona salute, - non esercita altro mestiere se non quello di ”genero„ del nostro don Achille di Lorenzo. Non dimenticherò, per la verità, che talvolta, è chiamato a far parte della ”clàcque„ a San Carlo.

… Qualche mensoletta, uno specchio veneziano, qualche fiore di carta, e tante e tante altre piccole cose onde la fervida fantasia delle ”meze cazette„ riesce ad ingombrare un piccolo ambiente.

Un lavamani con catinella è in angolo a sinistra, e un tavolo è nel mezzo, ricoperto da un tappetino verde.

Dal soffitto pende una “sospensione„. [p. 7 càgna]

*

Un piccolo uscio, a sinistra, che immette nelle altre stanze, e di contro una gran porta verdastra, cui è attaccato un campanello: è l’uscio di entrata…

Un balconcello è, in mezzo, nel fondo; gli conferiscono dignità una “testa„ di basilico, una “appesa„ di sorbe, qualche popone, e il canoro “Zerillo„ che, incarcerato com’è nella sua gabbietta, ― si abbandona ai più emozionanti esercizi acrobatici.

Una pianticella di “garofani„ sdegnosa dell’entourage, vive, quasi, in esilio.

Manca poco alle otto.

È una afosa serata di Luglio. [p. 9 càgna]

UN ATTO


SCENA I.


ACHILLE, AMALIA, BEBÈ e « ZERILLO »

poi MARIETTA e ROSINA

Il piccolo canario cinguetta — Amalia, con l'erede a petto biascica orazioni — Bebè, in maniche di camicia, pizzica la chitarra.
Achille, seduto dinanzi al tavolo che è nel mezzo, con le lenti sulla punta del naso paonazzo, legge il Mattino.

BEBÈ

(ritto, con le spalle poggiate al muro di fondo, canticchia, accompagnandosi con la chitarra:)

Mimì è tanto malata,
ogni dì più declina:
la povera piccina è condannata...

[p. 10 càgna]

MARIETTA

(vien da sinistra. Reca un piccolo ferro da stirare: è pallida e ha l'aria melanconica e stanca. Va presso il tavolo da stirare, e, partecipando anch'ella al piccolo concerto vocale e strumentale sospira:)

Ah, mia vita!

ACHILLE

(un pò nervoso, epone il giornale sul tavolo, — incrocia le braccia, — e fissa, per un pò, ora il giovane “Bebè„ ora Marietta; poi “attacca„ lui con una fastidiosa voce nasale:)

Una terribil tosse
l'esil petto le scuote...

(storpiando ancora il motivo della Bohême:)

Nun m'ò fosse mai abbuscatooooo',
chillu palco pe' San Carlooooo' !...

MARIETTA

(nervosa)

Che è, papà?... Tutto vi fa senzo... pure ca uno... (batte forte col ferro sulla gonna bianca...)

BEBÈ

(ridendo, con una certa aria di superiorità)

Questo, forse, lo dite per gli altri... In quanto a me so' d' 'a clacca: traso tutt' 'e ssere a San Carlo... [p. 11 càgna]

ACHILLE

(col giornale tra le mani)

Mi pare a me che quand'uno legge — questo mi pare a me —, delle persone bene educate...

MARIETTA

(sbuffa, prima che il vecchio completi il pensiero)

BEBÈ

(pizzicando ancora la chitarra, canticchia con aria canzonatoria)

Pro-prio co-sì!...

ACHILLE

(tentenna la testa, si piega nelle spalle, e continua nella sua lettura)

ZERILLO

(si agita nella gabbia, e cinguetta)

BEBÈ

(accostandosi a Zerillo e, imponendogli silenzio:)

Zitto, ca quanno si legge, una persona bene educata...

ACHILLE

(sorridendo amaro, senza levar gli occhi dal giornale)

Seh, seh...!
[p. 12 càgna]

AMALIA

(battendo con la sedia contro il solaio:)

E nonna nonna nonna nonnarella... ohoooo!...
'o lupo s'ha mangiato 'a pecurella... ohoooo!...

ROSINA

(vien dalla sinistra, e reca un paio di calzoni)

Achì, 'stu calzone tu nun t' 'o puo' mettere proprio più: è tutto sfrangiato sotto...

ACHILLE

(che è tutto assorto nella sua lettura)

Stu Tartarin nun me dispiace: scrive bene in italiano. (a Rosina) Che vuò?

ROSINA

'Stu calzone nun t' 'o puo' mettere più: è tutto sfrangiato sotto... (e rimane a contemplarlo.)

ACHILLE

(si piega nelle spalle)

MARIETTA

(ad Amalia)

Che ore so'?

AMALIA

(sporgendosi verso il balconcello)

La campanella di San Gaetano ha suonato le otto meno...
[p. 13 càgna]

ROSINA

(contemporaneamente)

No, Achì, questo non è presentabile...

MARIETTA

(facendosi ventaglio con l'orecchio)

Meno?...

AMALIA

Un quarto...

ROSINA

Se tu fai così... (fa forza per sdrucire i pantaloni.)

ACHILLE

Quello se ne viene, e j', dimane, nun pozzo ascì d' 'a casa...

BEBÈ

(ride clamorosamente)

MARIETTA

(che a certe cose è attaccata, dice con disgusto:)

Papà, quanto siete...

AMALIA

Mammà, vedete in fondo 'ô comò: c'evano stà certi spezzi d' 'a scemisa 'e Bebè... Quell'è un colore che mi dà una infanzia 'e 'stu...
[p. 14 càgna]

ROSINA

Quelle se ne fece 'na cravattina Nennella (accennando a Marietta) pe' sotto 'a camicetta 'e percallino celeste.

MARIETTA

(a cui non piace il ricordo)

E llà sta bona... Io non me la misi nemmeno...

ROSINA

Eppure ca fosse, bella 'e mamma, uno — mo nce vò — uno a chi hadda dà cunto?!...

MARIETTA

Andate mettendo certe cose in mezzo voi, che uno alle volte si dovesse mettere la faccia non so... dove...

(batte ancora una volta col ferro sulla gonna)

ACHILLE

(sentenzioso)

Quà non si può più aprire la bocca...

MARIETTA

Quante volte ve lo debbo dire: che io me ne vado superba di me stessa; ecco tutto...

ROSINA

Tu comme stai appuntata cu 'e spincole.
[p. 15 càgna]

BEBÈ

(rimboccandosi le maniche, ad Amalia:)

Mietteme nu poco d'acqua dint' 'a stu bacile...

AMALIA

(levandosi, ed andando verso sinistra col bacile)

Madonna mia, tengo Nennillo a petto.

ZERILLO

(ora, più che mai, si agita e cinguetta)

ROSINA

(intromettendo un dito nei ferri della gabbietta)

Zerillo... Zerillo... (ad Achille) Achì, j' nun saccio comm' 'o veco a Zerillo...

ACHILLE

(senza levar gli occhi dal giornale)

Ll'avete fatto mangià?

ROSINA

(a Marietta)

Spia a' Signora a pporta: tenesse 'na pietra 'e zucchero pe' Zerillo?

ROSINA

E dalle!... Quante volte ve lo debbo dire ca queste magre figure io non le faccio?
[p. 16 càgna]

AMALIA

(venendo da sinistra col bacile ripieno di acqua)

Mammà, llà s'è appilata la vaschetta e ci sta uno lago per terra...

ROSINA

(senza dare ascolto ad Amalia)

Ca tu per questo naturale superbioso ca tieni...

MARIETTA

Nessuno mi può vedere?... — È questo che volevate dire? Meglio così... Tanto, si sono appassite tutte le rose nel libro del mio destino!

ROSINA

(ad Achille)

Le fa cchiù... sciassè... quella signora a pporta e cchiù cerimonie ca manco si' che...

BEBÈ

(ad Amalia, bagnandosi il viso)

E ch'ê fatto? Chesta è cchiù caura d' 'o brodo..

AMALIA

Te l'ho detto... (quasi cantando) S'è appi-la-ta la va-sche-ttaaaa... (Dal vicolo salgono voci festose: qualche risata, qualche battimano.)
[p. 17 càgna]

MARIETTA

(a Rosina)

E ca 'o figlio fa il “Ferlocco„ questo non lo dite?... Già, sempre così voi: dite solo quello che vi fa utile...

(Il bambino comincia a pignucolare)

AMALIA

(chetando il piccino)

E zitto... e zitto a mamma...

ROSINA

(accostandosi lentamente a Marietta)

In quanto al figlio della “Signora a pporta„ — questo dico e niente più — è nu distinto giovine ca tiene nu ricco impiego...

AMALIA

Mammà, l'avete preso voi l'asciugamani?

ROSINA

Vide... sta sopr' 'o letto...

BEBÈ

(entra a sinistra e torna poco dopo)

ROSINA

(continuando)

E non tiene pesi di famiglia sulle spalle...
[p. 18 càgna]

MARIETTA

E dalle!...

(Il bambino piange più forte)

ACHILLE

(ad Amalia)

Amà, 'sta criatura m'ha fatto 'na capa accussì: vide tu che lle ha dà...

BEBÈ

(rientra, con l'asciugamani avvolto intorno al collo, facendo bello sfoggio dei suoi mezzi vocali:)


Talor dal mio forziere
ruban tutti i gioielli
due ladri: gli occhi belli...

ROSINA

(noiosa ed insistente)

Ca si capisce, — perchè i propri genitori debbono pensare all'avvenire dei figli...

ACHILLE

(non accorgendosi di “ Bebè „)

Vedi tua sorella Amalia... pe' nu me sta' a ssentere a me...

ROSINA

(intervenendo subito)

Che nce azzecca chesto?
[p. 19 càgna]

BEBÈ

(ridendo nervoso)

Se parlate di me, oh quanto vi sbagliate, mio caro don Achille... Io, in questa casa, ci sto per amore di pace.

AMALIA

(anch'ella indispettita)

E se siamo soperchi ce ne possiamo pure...

ROSINA

(commossa, turandole la bocca)

Zitta...

AMALIA

Ché le cose contro genio...

ACHILLE

(agitando le mani, perchè si sedi il tumulto)

Io non parlo di nessuno... Io dico sol...

ROSINA

(interrompendolo, severa)

Tu c'à penna 'mano si nu Dio... Quanno arape 'a vocca...

MARIETTA

(ad Achille)

Lo vedete?... Lo vedete?...
[p. 20 càgna]

ACHILLE

Tu po' t'avarrissa sta' zitta tu...

MARIETTA

E perchè?...

ACHILLE

(allarga le dita, ed agita le mani)

So' dieci anne... e questo capo non si mena a fondo... (scandendo le sillabe) Di-e-ci - a-nni!...

AMALIA

E quello al cuore non si comanda...
(Dal vicolo salgono battimani ed ” evviva „ Dalla finestra dirimpetto una fanciulla lancia confetti e fiori)

ROSINA

(va al balconcello, e grida, rivolta verso la strada:)

... E tutte le felicità che desidero per la casa mia!...

(Amalia e Bebè si affacciano anch'essi e salutano)

UNA VOCE

(dal vicolo)

Crazie...

UN'ALTRA VOCE

Tante crazie...
[p. 21 càgna]

ROSINA

(a Marietta)

E viene salute, ca pare brutto...

BEBÈ

(guardando verso la strada)

Guè, Ceretiello vestuto 'a berzagliere!..

MARIETTA

(lentamente va verso il balconcello, e di mala voglia. S'ode la sua vocetta malinconica:)
Tanti augurii...
(Altre voci rispondono, altri battimani, altri "evviva"... e poi di nuovo il silenzio, un silenzio penoso, stavolta che, per qualche tempo, nessuno ha il coraggio di interrompere.)

ROSINA

(sedendo presso il balconcello, — un po' stizzita:)

E s'e' spusata pure 'a figlia d' 'o canteniere!

ACHILLE

Rusì, 'sta carsella stasera non ne vuole in corpo...

ROSINA

Dentr' 'a manco n'anno Cuncettella 'a sarta... Fortunata la "sfortunata".... la figliastra della vammana...
[p. 22 càgna]
(Intanto Bebè, zufolando, incomincia ad esercitarsi nell'arte del traforo, mentre ”Amalia„ seduta dall'altro canto dal balconcello, il rosario tra le mani — biascica ”Avemarie„ e ”Paternostri„)

MARIETTA

(indispettita, piagnucolosa)

E c'aggia fa'?...

ROSINA

E chi parla cu te...?!

MARIETTA

Seh... seh!...

ROSINA

Ca certamente si tu avisse tenuta 'na capa meno... (fa un gesto come a significare: fantastica, bizzarra)... oh, a chest'ora 'e mo!...

MARIETTA

(con voce di lacrime)

E datela sempre cu me... e datela sempre con me!... ca tanto siete contenti quand'io vado a raggiungere la buon'anima di Titina Pacella... Non lo vedete ca io mi sono fatta ca io stesso non mi riconosco più?! Alla fine trent'anni non li ho compiuto ancora, e già mi pare a me come... (i singhiozzi le soffocano le parole)

ROSINA

(ad Achille)

Tu pure, 'e vvote, ne putarrisse fa 'o mmeno...
[p. 23 càgna]

ACHILLE

'E che? Se io non ho aperto bocca...

MARIETTA

Fra lui e lei...! (nervosamente afferra la piccola gonna, e va presso il balconcello)

AMALIA

E c'ha miette a ffa' qui fuori?... Per farla infondere di più?...

MARIETTA

E che vuò?... Quando 'a capa nun sta 'ncapa...
(Rosina, intanto, sgombera il tavolo di tutti gli "utensili" per stirare.)

ROSINA

(con tono remissivo)

Si uno, 'e vvolte, dice 'na parola, certo nun 'a dice pe' male...

MARIETTA

(venendo dal balconcello, ancora agitata e piagnucolosa)

Mettete sempre in mezzo cose spartane voi! Che ci ha che vedere Alfredo qui in mezzo?... solo questo vorrei sapere io...

ROSINA

Uh, vedete... Alfredo?... E chi l'ha..
[p. 24 càgna]

LA VOCE DEL PORTINAIO

(di basso)

Donna Rusì…
(contemporaneamente squilla il campanello della porta. Rosina va al balcone, e Amalia apre la porta, non prima di avere invitato i familiari al silenzio.)


SCENA II.

MEMÈ «LA VOCE DEL PORTINAIO» e detti.

ROSINA

(gridando dal balcone)

Chi è?…

MEMÈ

(una gattina morta, stupida e vanesia: ha nove anni, un filo di voce, e una pettinatura da ”signorine„ — Entra e rivolge la parola a Marietta…)
Manda a dire così Sisina,.. dice…. se…

LA VOCE DEL PORTINAIO

(contemporaneamente)

Donna Rusì, qui scorre in capo alla Signora del ”Capitano„.

ACHILLE

(come estraneo a tutto quanto si svolge intorno a lui, sempre col giornale tra le mani, rivolgendosi a Bebè:)
Non mi dispiace questa idea del ”suffraggio universale„ (Bebè si spiega nelle spalle)… Già… voi…
[p. 25 càgna]

MARIETTA

(turandosei le orecchie, — a Memè)

Ssts… Aspè

ROSINA

E che ci posso fare?

LA VOCE DEL PORTINAIO

(che non ha compreso)

Come?…

(Donna Rosina continua a litigare col Portinaio dalla finestra)


MARIETTA

(a Memè)

Dì…

MEMÈ

Manda a dire così Sisina, dice: se vi serve più l' ”Amore illustrato

MARIETTA

(a Rosina che grida, — in tono di rimprovero)

Mammà!…

ROSINA

(voltandosi, un momento irritata)

Che vuò?
[p. 26 càgna]

MARIETTA

(manda un sospiro di disperazione, — poi, rivolgendosi a Memè:)
Dille così: la signorina vi ringrazia assai assai, — e dice che se ne ha fatto pianti leggendo " La storia di un cuore... " (Prende il giornale dalla mensoletta, per darlo alla piccina.)

ROSINA

(sempre gridando:)

Dille così alla Signora del ”Capitano„ ch'è una lazzara...

MARIETTA E AMALIA

Mammà!

ROSINA

Perchè io sono figlia della buona creanza.

(Marietta e Amalia, intanto fan forza su Rosina perchè rientri dal balcone)

ACHILLE

(gridando verso il balcone)

Ch'è stato?

MARIETTA

Mammà che ci fa fare sempre queste magre figure...

(a Memè congedandola)

Grazie di nuovo, e tante cose alla famiglia.
(Le parole si perdono nel frastuono che sale dal vicolo. La bambina esce, tirando dietro di sè rumorosamente l'uscio.)
[p. 27 càgna]

ROSINA

(ancora urlando)

E pregate a Dio che non si affaccia il ”Signore„.

LA VOCE DEL PORTINAIO

Quello 'o ”Signore„ sta 'ncielo, donna Rusì...

AMALIA

(tirando per un braccio Rosina)

E va bene, mammà... non importa...

BEBÈ

(ride e tentenna il capo)

ACHILLE

(con buffa energia)

Rusì... basta... Trasetenne!...

(S'ode ancora la ”voce„ impertinente del ”Portinaio„)

ROSINA

(sedendo, tutta congestionata)

Quanta volte v'ho pregato: Accorto, ca quella la vaschetta si appila... non ci buttate roba da dentro... (ad Achille) Tu, poi, se ne può cadere la casa... non ti smuovi... sa... Quanno te miette cu 'stu coso 'mano.....

ACHILLE

Rusì, quanta volte te lo debbo dire: io sono uomo di pensiero, e queste quisquilie non le amo... (a Bebè:)
[p. 28 càgna]
Voi 'na volta eravate buono a questo almeno: che all'occorrenza… (fa un gesto come a significare: ”usavate le mani„)

BEBÈ

(montandosi a freddo, per intimorire le donne)

Ma che volete? ca m’’o metto sott’’i piedi, e ’o scamazzo?… Ah?!
(Si leva, tutto rosso in volto, e fa per infilare l'uscio. Marietta — Amalia — Rosina, lo trattengono, mandando piccoli urli di terrore…)

AMALIA

E zitto… E fallo per Nennillo…

ROSINA

(ad Achille)

M'hai zoffonnata una casa!…

MARIETTA

Mamma del Carmine!…

BEBÈ

(dimenandosi)

’Ngalera me vonno vedè… ’ngalera… E j’ ’ngalera fernesco!…
[p. 29 càgna]

AMALIA E IL PICCINO

(piangono forte)

Zerillo ” atterrito „ partecipa degnamente al frastuono… Achille, avvilito, — le braccia che gli pendono lungo il corpo — assiste alla "rovina".

” Squilla il campanello „

Le donne riducono al silenzio ”Bebè„ che si agita a freddo… Chi gli carezza la chioma, chi gli bacia le mani, chi lo chiama con i più teneri nomi.

AMALIA

(convulsa)

E zitto… e zitto… bello d’Amalia…

ROSINA

(sempre esagerata, esaltando ”Bebè„)

Mamma del Carmine, e che ci tiene!…

MARIETTA

(sempre più dignitosa degli altri)

Ssts!…
”Bebè„ tutto rosso in viso siede presso il balconcello, — una gamba sull'altra, e il sigaro fra le labbra, zufola nervoso, e segue con lo sguardo le spire di fumo.

ACHILLE

(dignitoso e severo, volge uno sguardo d'intorno, poi invita tutti al silenzio con uno:)
Sst!…
[p. 30 càgna]

MARIETTA

(ad Amalia che va ad aprire la porta)

Dove le hai messo le carte?

AMALIA

Vide, hanna sta' llà, dentr' 'o primo tiretto… (accenna alla credenza)
Marietta fruga nella credenza, e, trovate le carte, va a sedere presso il tavolo sul quale, al "panno" bianco, è stato, ora, sostituito un tappetino rosso. E vi dispone, in fila, le carte da giuoco, nella speranza di leggere, in ognuna di essa, tutte le probabili "bizzarrie" del destino.

Amalia apre la porta

MARIETTA

(intanto forma cinque pacchetti di carte, e li dispone in modo che uno capili nel mezzo. E pronunzia le rituali parole del gioco:)
Per me, per il mio amore, se mi vuol bene… se mi pensa, e che ci rimane in casa mia.
[p. 31 càgna]
SCENA III.

GERETIELLO SANTACROCE, NUNZIELLO E «LA TRIBÙ» DI LORENZO

Fa il suo ingresso il garzone del cantiniere, tutto tronfio nella sua bella divisa da bersagliere: — gli occhi vivi ed intelligenti brillano sotto il cappello piumato. Lo segue NUNZIELLO, il ragazzetto rossiccio ed ebete, che ride, ride, e nello spasimo della risata, barcolla, trema e si agita. Nunziello reca un ”piretto d'asprino„. I due personaggi animano d'un tratto la scena. Il primo saluto, cordiale e rumoroso, Geretiello lo riceve da Amalia che ha aperto l'uscio di entrata…

AMALIA

(di dentro)

E chi ti conosce più?!… Nero che sembri un moro e grascio che… (ride e strilla)

ROSINA

(gridando)

Chi è?…

NUNZIELLO

(ride forte, con la sua risata di ebete, a cui fa eco la piena e maschia risata di Geretiello.)

AMALIA

(venendo fuori)

E indovinate…
[p. 32 càgna]

GERETIELLO

(dando ”una mano„ al ragazzo)

Accorto… chiano… e nun fa' rammaggio… (viene in iscena, aiutando Nunziello che si piega sotto il peso del ”piretto„.)
Un grido di gioia e di sorpresa saluta l'entrata del Bersagliere, del garzone, e del piretto. Verità vuole che le veste più clamorose sieno indirizzate all'Asprino.

DON ACHILLE

(decoroso, si leva e rimane dinanzi al tavolo in bello atteggiamento statuario)

DONNA ROSINA

(strillando, e andando incontro a Geretiello.)

Andate a non credere ai sogni: tutta stanotte nanz’ ’agli occhi!…

MARIETTA

(levando gli occhi, con una certa tristezza nella voce:)

Come ti sei fatto grande!…

BEBÈ

(stringendo la mano a Geretiello)

Generale bello!…

NUNZIELLO

(ride, ride e trema tutto)

[p. 33 càgna]

GERETIELLO

(deponendo il “piretto„ sul tavolo)

Chiano… chiano… E vì si te stai… (Poi, alludendo al dono, con una certa importanza:) È un dito di asprinio: bevetelo alla “santè„ del Principale e a quella della zita che ci accasa… (fa un piccolo inchino, e poi se ne sta sull'attenti, facendo girare il cappello piumato fra le mani.)

DONNA ROSINA

Giesù… ma vedete quanto fastidio ca s’ha voluto prendere chillu principale tuo!…

GERETIELLO

Anzo, dovete perdonare l'ardire, che è una picciolezza da niente… Ecco.

MARIETTA

(turbata, chiama:)

Amà…

DON ACHILLE

Sstss!… (invitando tutti al silenzio con un autorevole cenno della mano) Santacrò, digli così al tuo principale che la famiglia Di Lorenzo accetta di buon grado il dono che denota le sue preclari qualità di mente e di cuore, e sul vetro del piretto incide una parola: Nuptialia!… Ho detto…
[p. 34 càgna]

GERETIELLO

(si abbandona alle più grottesche riverenze, mentre Nunziello si contorce nella più clamorosa delle sue risate.)

BEBÈ

(va dinanzi allo specchietto, si incerotta la chioma bionda, e zufola forte, per non ridere.)

ROSINA

(evidentemente è stizzita della risata di Nunziello, ma non protesta, in omaggio al “piretto„ di asprino. Sbuffa soltanto.)

AMALIA

(con il “Bambino a petto„ si è accostata a Marietta, anzi le si è seduta di contro, e l’aiuta a consultare il destino).

ACHILLE

(che non ne può più:)

’Stu deficiente, per esempio, mi scuote il sistema nervoso!…

(E siede, turbato, e fa il tamburello con le dita sul tavolo)

GERETIELLO

(dà uno scappellotto a Nunziello:)

’O vvi?… Te pozzo purtà a nisciuna parte? — E pò dice ca songh’io!…

(Nunziello, mortificato e avvilito, si ritrae in un angolo)

[p. 35 càgna]

GERETIELLO

(ai coniugi)

Aggiate pacienza: è miezo scemo, e nun ’o ffa pe’ male…

ACHILLE
(con superiorità, scandendo le sillabe:)

Iuvenilia!
(Bebè zufola, ora, il valtzer di Musette nella Bohéme — Achille torna alla sua lettura, e Rosina fa “due chiacchiere„ con il Bersagliere).

MARIETTA

(turbata)

Quattro di danari…

AMALIA

… Una lettera…

MARIETTA

Cinque di coppe…

AMALIA

(esitante)

Lacrime…

MARIETTA

E cavallo di bastone…

AMALIA

Viaggio…
[p. 36 càgna]

MARIETTA
(assai impressionata)

Viaggio?! E che vo' di'?…

AMALIA

A che vai pensando?!…

MARIETTA
(quasi fra sè)

Lacrime per un viaggio?!…

ACHILLE
(a Bebè)

Pure, Crispi come statista non mi dispiaceva. Aveva ingegno. Il tempo gli fa giustizia… Bene!…

BEBÈ
(ad Achille)

Vedite a cc'ora accummencia 'o Salone… Stasera debutta 'a Fuggerre, e i songo d' 'a clacca..

ROSINA
(a Geretiello)

Ma ’o sposo nun è tanto figliulo?

GERETIELLO

Gnernò: è nu giovane fatto, — è nu grussista ’e grano ma nun è robba ’e Napule….
[p. 37 càgna]

ACHILLE

(che ha consultato il giornale, — a Bebè)

Alle 21, e 30…

ROSINA

E la zita che gli porta?

GERETIELLO

Sidece milia lire mo, e n'atu ttanto a mmorte d’’o pate…

ROSINA

Neh?… E so’ tutte cuntante?

GERETIELLO

'Nfra cuntante.., curriero… e oggette d'oro…

ACHILLE

Rusì, ti ho pregato: ’sta roba mi dà fastidio: chiste sò fatte ca nun ci riguardano…

ROSINA

Uh, vedite!… E uno ’na parola nun l’ha ddà dicere?

ACHILLE

Ci sono tanti argomenti…

BEBÈ

(versa l'asprino in un bicchiere, e lo tracanna d'un fiato)

Alla salute…
[p. 38 càgna]

GERETIELLO

Addò va…

ACHILLE

Rusì, ’na vota ca è chesto, vorrei io puranche fare onore agli sposi…

ROSINA

(versa l’asprino ne’ piccoli bicchieri che sono sul comò traballante. Nel compiere la bisogna rivolge la parola a Geretiello:)
Quello, poi, gli ’mitati si spicciano tardi, nun è ovè?

GERETIELLO

Arbante, io credo. ’O princepale s’ha spignato nu pigno!… Stu festino le costa una moneta… ciento ggelate… ’na votta ’e marzala… trenta libbre ’e pastarelle…

ROSINA

(portando in giro i bicchieri con l'asprino; — ad Achille:)

Teh, bive... (E passa oltre.)

GERETIELLO

Tre sacche 'e cunfiette…

ROSINA

(ironica)

Neh?…
[p. 39 càgna]

GERETIELLO

A pparola d’onore… ’A fora a nu maestro p’’a quatriglia… ’o cuncertino…

MARIETTA

(rifiutando il vino con un piccolo gesto della mano:)

Nzu… Nun ne tengo ggenio…

ROSINA

Ahh!… E quanta vuommeche!..,

GERETIELLO

(che ha continuato a dire:)

Quatto buffe… e nu tenore…


ROSINA ripone il "piretto" sul tavolo presso il quale siede Achille; — ragion per la quale il nostro buon di Lorenzo di tratto in tratto, riempie il bicchiere e tracanna.
[p. 40 càgna]
SCENA IV.
ACHILLE, ROSINA, AMALIA, MARIETTA, GERETIELLO
NUNZIELLO, BEBE e ACHILLUCCIO DI LORENZO
Stride il chiavino nella toppa. È Achilluccio di Lorenzo che rincasa. Il solerte compilatore di "numeri unici per piedigrotta" è più miope, più gracile, e più scemo del necessario. Ha venti anni, e un "tight" nocciuola. Il suo pallore è cadaverico, la sua chioma è fluente, la sua grammatica è discutibile. Reca un enorme fascio di carte sotto l'ascella. È affetto da tisi, forse; da mania di grandezza, certo. Entra in fretta, e, senza rivolger saluto o parola ad alcuno, si abbandona, sfinito, su di una sedia. Che buffo e singolare personaggio! – Vinta un pò la stanchezza, con un largo gesto della mano saluta i familiari.

ROSINA

(ad Achilluccio, – accennando al bersagliere:)

Tu vedi chi ci sta?…
(Amalia, nel frattempo, si leva e, scialla e lenta come sempre, stende un piccolo tovagliolo (oh, indescrivibile tovagliuolo!) sul tavolo di sinistra, e reca le altre cose occorrenti al ricco simposio di Achilluccio: forchetta, coltello, bicchiere di serino, e un soldo di pane.)

ACHILLUCCIO

(abbozza un sorriso che è una smorfia, e saluta il “Generale„ con un altro gesto della mano.)
Croce nera!… Non ne compilo più numeri unici! E chiste
[p. 41 càgna]
chiste te fanno crepà ’na vena ’mpietto!… (a Rosina che si avvia verso la cucina con un piattello di maccheroni)… Purtate ccà… senza ca ’e scarfate… (E continua a parlare, mangiando coun una certa avidità il suo piccolo piatto di maccheroni:) Guè… tu presenti il tuo biglietto: “Achilluccio di Lorenzo - compilatore di numeri unici - Tribunali 94„ — Non basta. S’hanna ricurdà… E quand’è che si arriva alla notorietà? I’ nun capisco… (mangia e sfoglia le carte che gli son dinzanzi.)

ACHILLE

(assentendo)

Eh!…

ROSINA

(versandogli da bere)

Beviti nu dito di vino: questo è stato pensiero di… (accenna con il dito a Geretiello, che fa un goffo inchino, accompagnato a un largo gesto delle mani.)

ACHILLUCCIO

(a Geretiello)

Dincello al principale: in “Piedigrotta Marechiaro„ ci sarà un “pezzo„ per lui…

ROSINA

(batte le mani)

BEBÈ

(ad Achilluccio)

Te si’ ricurdato ’o “cliscette„ d’’a Sampiere?
[p. 42 càgna]

ACHILLUCCIO

(portando le mani alla testa)

Nu mumento… Tengo ’na Sampieri a’ parte d’’a capa!…

GERETIELLO

(a Nunziello)

Abbìate ca j' mo scengo
(Il piccolo deficiente ride, traballa, agita le mani, in segno di saluto, — ed esce per la comune… Poi il Bersagliere si accosta lentamente ad Achilluccio, e si lascia andare a questa indiscreta domanda:) Sempre accussì mangherlino?…

ACHILLUCCIO

Capità, io al fisico non ci tengo. È chesta c’haddà stà bona (accenna alla testa.)

ROSINA

(a Geretiello)

Embè, mi credi? I’ cu ’sto figlio perdo ’a capa. Carne nun ne vo’… ’o pesce gli fa male… ’o pollo non gli piace… Quando gli hai dato nu piatto di maccheroni lo hai fatto signore…

ACHILLUCCIO

(ascolta sbalordito, ma la sua dignità non gli consente di smentire la vecchia. Tutti i familiari, con monosillabi e con gesti, avvalorano le parole di Rosina.)
[p. 43 càgna]

ACHILLE

Siamo di famiglia

GERETIELLO

Il princepale… L’irentica cosa…

ROSINA

Già… ma, grazie a Dio, noi nci troviamo in un’altra posizione…

ACHILLE

(in tono di rimprovero)

Rosì!…

ACHILLUCCIO

(tagliando corto:)

Di Giacomo è un gran poeta, sissignore, ma p’’o ’ncuccià ci vuole la mano di Dio… Prufessò… so’ di Lorenzo… quello dell’anno passato… (a Rosina) Ce stesse nu frutto?…

ROSINA

(nell'orecchio)

Le perelle a nove soldi…

ACHILLUCCIO

Stsst… (E continua:)… Una cosetta pel mio numero unico di Piedigrotta…

BEBÈ

(va, viene, completa la sua toeletta, canticchiando e zufolando i popolani “motivi„ della Bohème.)
[p. 44 càgna]

AMALIA

(seduta presso il tavolo dov’è Marietta, batte con la sedia contro il solaio, e canticchia sottovoce la “nonna„ per addormentare il piccino…)

MARIETTA

(legge melanconicamente la Farfalla napoletana“„ seguendo il rigo con il dito. S’ode un pò la sua voce).

GERETIELLO

s’è accostato alle due sorelle, — scambia con esse qualche parola, — facendo sempre girare tra le mani irrequiete, il bel cappello piumato.)

ACHILLUCCIO

(che ha finito di pranzare, e, ora, mette in ordine le carte:)

Ci scrivono D'AnnunzioPascoliScarfoglioSimoni — la SeraoRusso — Morelli — BraccoMascagniPucciniTostiValenteCarducci… e papà…
(ripete tutti questi nomi in fretta, con affannosa cantilena: è una lezione che ha mandato a memoria)…

(Rosina, intanto, sparecchia la mensa)…

E quello ’o Professore, tanto buono ’a verità… nun s’ha fatto dicere doi vote,… e m’ha screvuto isso stesso, cu ’a mana soia, una bella poesia… (agita un foglio)… Dice: “Per amore di Dio, non la faccia vedere a nessuno… È una cosetta che ci tengo… La dò a lei, perchè so che persona è e come la pensa„… — Teh, liggite… (passa il foglio ad Achille).
[p. 45 càgna]

ACHILLE

(inforca gli occhiali, e con voce nasale legge:)

     " Quanno sponta la luna a Marechiaro,
     " pure lli pisce nce fanno l’ammore,
     " s’arrevotano ll’onne de lu mare,
     " pe’ la priezza cagnano culore…

C'è del buono… Non mi dispiace… Bene!…

(E continua a leggere sottovoce)

GERETIELLO

(a Marietta:)

E lo sposo che fa? Sta bene?

MARIETTA

Eh!…

GERETIELLO

(sottovoce, con un sorriso:)

Vi ricordate?…

MARIETTA

(con un fil di voce:)

Si…

GERETIELLO

Il primo bigliettino… papà runfava… j’ sagliette cu ’na scusa…

MARIETTA

21 Agosto…
[p. 46 càgna]

ACHILLUCCIO

(a Bebè:)

Na sigarretta?…

BEBÈ

Nzu…

ACHILLUCCIO

(mettendo in ordine le carte, con sussiego:)

… Nu ritratto di Pasquariello… ’na poesia di Luigi Conforti… “Piedigrotta è una immensa tarantella„ n’articolo della Serao

AMALIA

(a Geretiello)

E tu quando ti inzori?

GERETIELLO

(si fa rosso in volto, e fa girare, con maggiore velocità il cappello piumato fra le mani)

Eh… tengo ’na cosa pe’ ’mane!

ACHILLUCCIO

Questa, poi, è una cosa ’e poco mumento… D’Annunzio!…

(Si leva, e, con largo gesto prende a declamare:)

     " Voi non mi amate ed io non v’amo…
     " pure — qualche dolcezza è nella nostra vita ―
     " da ieri…

[p. 47 càgna]

ROSINA

(interrompendolo:)

È a’ toia chesta? Quanta è bella!

ACHILLUCCIO

(nervoso)

D'Annunzio, mammà, — D'An-nun-zi-o!

ROSINA

E ched’è bello ’e mamma, stu Don Nunzio fosse meglio ’e te?

ACHILLUCCIO

Va bene — mammà po’ se ne parla (cambiando tono): Quello, poi, don Peppino Apicella m’ha fatto nu bello favore, m’ha fatto!… I’ me ce sò presentato a du’ ’o Cavaliere, — e quel pezzo d’imbecille pe’ tutta risposta m’ha fatto accapì, che, al più al più, — ncuacchiano carte dalla mattina alla sera — putevo arremmedià ’na trentenella ’e lire a ’o mese… (ride nervoso)… ’Na lira a ’o juorno… A me?

BEBÉ

Ggiesù!… Sissanta lire a ’o mese pe’ diriggere ’o Ginematografo Caribarde… 60 lire?… E che me pavavano? Sulo ’a figura….

ACHILLE

(con ironia)

Eh!… (E beve ancora…)
[p. 48 càgna]

MARIETTA

(nervosa, si leva, manda un lungo sospiro, e mogia mogia si avvia verso il balconcello)

ROSINA

(nell'orecchio, ad Achille, alludendo a Bebè)

Che bellu giovane!

ACHILLE

(ironico:)

Biondo… robusto… ’a fila spartuta miezo… nu bellu mustaccio…

BEBÈ

I’ me chiammo muneta… I’ nun so’ comme all’ate… Nun me pavano?… E i me sto accussì… (porta le mani alla cintola.)

ACHILLUCCIO

’O volete da’ torto?…

ACHILLE

Oh!…

(dal vicolo sale un vocio: prima vien di lontano, poi va avvicinandosi gradatamente.)

ROSINA

Saranno gli sposi… (e va al balcone — Ad Amalia…) Viene t’affacce…

(Amalia e Geretiello la raggiungono)

[p. 49 càgna]

BEBÈ

(ad Achilluccio)

Che ffaie?… Nce viene a ’o Salone?…

ACHILLUCCIO

A’ serata d’’a Fougére? E llà ce vularrà ’o biglietto…

BEBÈ

Trase cu ’a scoppola… I’ so’ d’’a clacca… (E va anche lui verso il balconcello.)

ACHILLUCCIO

(al vecchio)

Ggiesù, vedete e che infelice!… Achilluccio di Lorenzo compilatore di numeri unici, Tribunali 94 aveva bisogno di ”Bebè„ pe’ trasì a ’o Salone… Tant’anni di giornalismo!… (Un silenzio)… ’O guaio è ca pe’ ghi’ a ’na parte ’e chesta nce vo’ sempe quacche cosa ’e spiccio. (ad Achille, in un orecchio) Ve truvasseve nu nikello?

ACHILLE

(fruga, invano, nei calzoni, — poi chiama la moglie:)

Rusì!…

ACHILLUCCIO

(dimenandosi sulla sedia:)

E questa è la carriera delle lettere: un giorno mille lire… e nu giorno manco nu soldo… Eh!
[p. 50 càgna]

ACHILLE

Eh!… (rifacendolo)(a Rosina che rientra, — parlandole nell’orecchio:)… Pe’ cumbinazione: te truvasse nu nikello?…
(Rientrano Bebè, Marietta, Amalia e il Bersagliere)

ROSINA

Chi te lo dà… Mo spio ad Amalia…

GERETIELLO

(ad Achilluccio)

Me sapisseve a ddì c’ora sarranno?

ACHILLUCCIO

Ho lasciato l’oriuolo d’oro sopra il comò…

ACHILLE

(un pò brillo)

Vicino al mio: indi poi si tengono compagnia… ambidue…

AMALIA

(alla quale Rosina ha rivolta la medesima domanda:)

Manco pittato…

ROSINA

(torna presso Achille, e con un gesto della mano gli fa comprendere che nemmeno Amalia versa in floride condizioni… E tracanna un altro bicchiere anche lei.)
[p. 51 càgna]

ACHILLE

(alterandosi)

Non ci sta mai spiccio dint’’a ’sta casa!…

UN VOCIONE dal vicolo

(chiamando:)

Ceretièeeeee!

GERETIELLO

(dal balcone:)

Gnò!

MARIETTA

E fossero gli spiccioli solamente!

IL VOCIONE

(più forte ancora)

E che Dio, — te si addurmuto?

(Un silenzio pieno di tristezza. Dal vicolo un fischio lungo, cadenzato)

AMALIA

(scuotendo Marietta)

Alfredo!…

ACHILLE

Zì!… Sta saglienno Roscildo!

(dal vicolo battimani e gridi di: Viva gli sposi!
L'orchestrina intona la marcia reale)

[p. 52 càgna]

GERETIELLO

’E spuse… ’e spuse!… (batte le mani e grida:) Viva gli sposi!… (Vinto dell’entusiasmo si precipita per le scale, senza rivolger parola o saluto ad alcuno.)

ROSINA, AMALIA, BEBÈ

(vanno al balcone, battono le mani, gridano:)

Viva gli sposi!…

ACHILLE

(mezzo brillo, battendo le mani:)

Vivoò! Vivoò!… (ride, ride a lungo)… (Poi, con una certa tristezza:) Ce putevamo ’mparà canteniere nuie pure!

ACHILLUCCIO

(ridendo con superiorità)

E ssì, — sulo chesto ci mancava… Tutta la nostra fortuna sta qua

(porta un dito alla fronte)

ACHILLE

(ripetendo il gesto)

Quà,.. quà… quà…

MARIETTA

(è sull'uscio in attesa di Alfredo — Nel vicolo il frastuono è finito… Rosina Amalia e Bebè sono rientrati… Il piccino piange… Rosina, sbuffa e siede presso il balconcello. E’ ora una grande tristezza nella piccola casa. Tutti parlano lento, e con tono stanco).
[p. 53 càgna]

BEBÈ

(mette il cappello, e fende l'aria con il bambù… Poi dice ad Amalia, accennando al piccino)

Còccalo….

AMALIA

Non starà bene: ha fatto un’arte a piangere…

SCENA V.

ALFREDO LANZETTA E TUTTA LA TRIBÙ DI LORENZO

(Ed ecco Alfredo Lanzetta, il pallido e melanconico ”commesso„ di Mele. Ha curato, come sempre, la sua toelette. Il colletto a ”cazettella„ gli sega il mento, il calzone è logoro, ma ben stirato, — la giacchetta un tempo di ”cheviot„ è ora affetta da profonda calvizie, ma la sua ”mise„ è irreprensibile).

ALFREDO

(entrando)

Bonasera…

BEBÈ

(fa un gesto di saluto con la mano)

AMALIA

(scomparendo lentamente per l’uscio di sinistra)

Bonasera…
[p. 54 càgna]

ACHILLE e ACHILLUCCIO

Bonasera… Bonasera…

ALFREDO

(siede preso il tavolo, manda un sospiro, sbuffa, si asciuga il sudore)

’Na folla int’’o vico…

ROSINA

(con intenzione)

È la figlia del cantiniere che si sposa…

MARIETTA

(gli fa vento con il giornale)

Tutto sudato….!

ALFREDO

(a Rosina)

Ah?

ROSINA

(amara)

Sissignore… Dint’’a manco sei mesi: ”Ti voglio„ ”Mi vuoi?„ Hanno cacciato ’e ccarte, e in grazia di Dio….

ALFREDO

È segno ca lo potevano fare… Che volete che vi dico?

Un silenzio…

[p. 55 càgna]

ACHILLUCCIO

(ha bagnato il pettine nell'acqua, ed ora si ravvia la chioma fluente, dinanzi allo specchio. Canticchia a pena)


E lucevan le stelle…
stridea l’uscio dell’orto…

MARIETTA

(ad Alfredo, stringendogli la mano:)

Hai pranzato?

ALFREDO

(fa cenno col capo di sì…)

MARIETTA

Un poco più tardi stasera?

ALFREDO

(fa ancora cenno di ”sì„)

BEBÈ

(ad Achilluccio)

Che faie? Scinne?…

ACHILLUCCIO

Sì… Arrivo nu mumento da Roberto Bracco…

BEBÈ

(saluta militarmente, con il bambù)

Signori…
[p. 56 càgna]

ACHILLUCCIO

(mette il cappello, si arma delle sue carte, volge uno sguardo d'intorno, saluta Alfredo con un gesto della mano, ed esce per la comune.)

(S’ode il rumore della porta che si rinserra)


SCENA VI.

ACHILLE DI LORENZO, DONNA ROSINA, MARIETTA ED ALFREDO LANZETTA

Un silenzio.

Achille ha reclinato il capo sulla spalla; Rosina, — il giornale tra le mani, e gli occhiali sul naso, — sonnecchia presso il balconcello. E’ chiaro: dormono a coscienza tranquilla e a stomaco digiuno. Di tratto in tratto sinfonia a grande orchestra.
Marietta ha puntato i gomiti sul tavolo; e — la testa fra le mani, — posa lo sguardo malinconico su Alfredo che le siede dirimpetto. Il giovane è assai pallido, — ha l’aria stanca, zufola a pena, e si diverte a spagliuzzare la sedia sulla quale è seduto.
Il piccolo lume a petrolio lentamente si spegne.

ALFREDO

(Si preme le reni doloranti; poi porta le mani alle tempie, e manda un lungo e melanconico sospiro:)
Ahaiai!..
[p. 57 càgna]

MARIETTA

(con un fil di voce:)

Che è?..

ALFREDO

Niente…

(fissa gli occhi in un punto)

MARIETTA

Che pensi?

ALFREDO

Niente… nu poco ’e stanchezza… Certo… ’na iurnata sana areto a nu bancone… uno se riduce che ’a sera nun se reie manco allerta…

(accennando ad Achille che russa:)

Teh… siente che zinfunia!

MARIETTA

Quello ci aveva perduto l’abitudine. È bastato un dito di vino…

(guarda con tenerezza e pietà il vecchio)

ALFREDO

Eh!… Fossero tutte comme a chillo!

MARIETTA

(ficcandogli una rosa nell'occhiello)

L’ho colta con le mie mani dal giardino di Titina Savelli
[p. 58 càgna]
Savelli… Quante rose!… Bianche… rosse.., gialle, certe rosse, così, che mi sembravano di velluto… Me siente?

ALFREDO

Sì…

MARIETTA

Ma addò guarde?

ALFREDO

Sì… tanta rose… una rossa, così,.. che ti sembrava…

MARIETTA

di velluto… Ed ho detto così, dico: questa me la rubo per Alfredo, e ce la conservo pe’ stasera… quando viene… Senti come odora?

ALFREDO

Sì… è bella…

MARIETTA

(ha un piccolo accesso di tosse)

ALFREDO

Ah, ’sta tosse… ’sta tosse!… E nun ce faie niente… e sò tre mise…

MARIETTA

(con un triste sorriso, cantando a pena:)

Mimì è tanto malata,
ogni di più declina…
(ha un piccolo singhiozzo)

[p. 59 càgna]

ALFREDO

’O vvide?… Si fai accussì j’ me soso e me ne vaco…

MARIETTA

No.. no.. no.. scusa.. scusa.. scusa.. Io scherzo… sto allegra… vide…

ALFREDO

(tentennando il capo)

Sì…

MARIETTA

(dolcissima, - commovente, - carezzandogli il volto:)

E nun ’o ffaccio più…

ALFREDO

T’ho detto tante volte: Nun m’aspettà a’ sera for’’o balcone,.. è umido, - te fa male…. Dui mise fa, - a chiusura ’e bilancio, - fino a mezanotte ’mpalata, for’’o balcone, cu chell’acqua…

MARIETTA

P’aspettà a te…..!

ALFREDO

Grazie!.. E ì chesto nun voglio..

MARIETTA

(sfiorandogli i capelli con una carezza)

E a chi tengo io?
[p. 60 càgna]

ALFREDO

(commosso)

Comme stai pallida!

(dal vicolo sale un accordo di chitarre e mandolini. Un silenzio).


MARIETTA

Dio, che impressione!.. Geretiello vestito da bersagliere… Lo hai visto?

ALFREDO

(fa cenno col capo di sì)

MARIETTA

Il primo bigliettino chi me lo portò? Non fu lui?.. Era tantillo…

ALFREDO

Io aspettavo a ’o puntono ’o vico… cu ’e spalle ’a ’o salone… erano ’e ssette…

MARIETTA

Io ti gettai una rosa da sopra all'astrico…

ALFREDO

’A mugliera d’’o pustiere rimpetto facette ’a tosse!

MARIETTA

(tenere, commossa, - abbozzando un sorriso)

Ti ricordi?

(Un silenzio pieno di rimpianti)

[p. 61 càgna]

ALFREDO

Ggiesù, quanta cose se sò cagnate!….. Pare n’atu vico pare!.. Tummasino ’o barbiere, all’America… Geretiello, vestuto ’a berzagliere… Furtunata ’a sfurtunata…

MARIETTA

Tante lacrime ha gittato, e tanta candele ha portato alla Madonna di Pompei che lei puranche s’è sposata nella Chiesa di Sant’Eligio… Chi è il marito? È più di un cavalcante? - Ma gli vuol bene… Mo gli è nato un bambino, e lei dinanzi al basso canta la nonna a nennillo…


(di dentro la voce lenta e stanca di Amalia, che addormenta il piccino:)


E nonna nonna nonna.. nonnarella.. ahaah!…
’o lupo s’à mangiata ’a pecurella… ahaah!…

ALFREDO

(tentenna il capo)

MARIETTA

La senti? È Amalia che sta addormendo nennillo…

ALFREDO

Amalia!… ’A tengo ’nant’à ll’uocchie… affacciata a’ fenesta ca se faceva ’e segne cu Bebè…

MARIETTA

Papà non lo voleva ammettere in casa… ti ricordi?
[p. 62 càgna]

ALFREDO

(fa cenno di sì)

MARIETTA

Un sogno… un sogno… Tutti si sposano!…

(ha un piccolo singhiozzo)

ALFREDO

(con un sospiro)

Ah, Madonna mia!

MARIETTA

Lo vedi? Ti vieni ad affliggere con me tutte le sere, dopo che hai lavorato una giornata sana? Ti pare ca io non lo so…

ALFREDO

(sollevandole dolcemente la testa, e guardandola con tenerezza)
Che ssaie?! Che ssaie?!

Un silenzio.

ALFREDO

(cambiando tono di voce)

Avevo miso spia ncopp’Arenella pe’ chi sa se truvava nu quartino… Nu mastrillo: doi stanze, saletta e cucina - quaranta lire a ’o mese…

(ha una piccola risata convulso)

Ciento me n’abbusco!
[p. 63 càgna]

MARIETTA

(dolce, rassegnata)

Che ffà?

ALFREDO

Grazie!… Che ffà?!… ’O ssaccio…. Te pare a te ca io nun capisco?.. Capisco.. mah.. E quanno buono buono m’aggio scamazzata ’a capa ’nfaccia ’o muro, che ne ricavo? Niente!

MARIETTA

Perchè parli così?

ALFREDO

E Cristo ’ncroce, so’ dieci anne!… Uno se stesse cu ’e ‘mane ’n mano, e va bene; ma Santo Dio d’amore, uno pure se move… cerca… vede… e chello ca è cchiù peggio, ca nu sponta maie…
(Marietta riunisce le carte che ancora sono allineate sul tavolo, e con un piccolo gesto nervoso le getta lontano).

ALFREDO

(con un sorriso)

Che è?

MARIETTA

E che deve essere?… Tutto contro di me!… Ho fatto il gioco degli amanti…

ALFREDO

Ah, neh? Ê addivinate ’e ccarte?
[p. 64 càgna]

MARIETTA

(fa cenno col capo di sì)

ALFREDO

E che t'hanno ditto?

MARIETTA

Tante brutte cose m'hanno detto, che se si avverebbero ne morirei…. Lacrime per un viaggio… un bastimento che porta il mio amore lontano…

ALFREDO

(senza volerlo, esclama:)

Ggiesù… vedite ’a cumbinazione!

MARIETTA

Che cosa?

ALFREDO

No… niente…

MARIETTA

(lo fissa: ella ha l'occhio che indovina, — lo scuote)

Ch’è stato? Che pienze? Che mi nascondi a me?

ALFREDO

Stssts… Zitta!… Dicevo:… ’e vvote, ’a cumbinazione…

MARIETTA

’Mbè?…
[p. 65 càgna]

ALFREDO

E si nun siente… Peppino Galò, chillu capitano ’e mare ca ’na sera nce purtaie a ’o San Ferdinando t’’o ricuorde?…

MARIETTA

’Mbè?…

ALFREDO

Mbè… l'aggio visto stammatina… Nun è 'na settimana ca è venuto 'a ll'America… e se torna a 'mbarcà…

MARIETTA

Sì?…

ALFREDO

Sì… E m’ha tenuto cu isso cchiù ’e n’ora. Simmo trasute ’int’ò cafè Diodato,… m’ha rialato ’e sigarrette… n’anelluccio… ’sta medaglia… ’A vuò vedè?…

(Dal vicolo ancora accordi di mandolini e chitarre)

MARIETTA

(allontanando la mano di Alfredo)

No… no… Contame… contame… e che vuleva?

ALFREDO

Niente… ch’eva vulè?! (abbozza un sorriso, poi si copre il volto con le mani, e se ne sta pensoso.)
[p. 66 càgna]

MARIETTA

(agitatissima)

No… no… Ti si è ingrossata la vena della fronte… stai pallido come un cencio… ed intartagli a parlare… (con tono che non ammette replica:)… Che vuleva?…

ALFREDO

Ssts… (sorride a stento)… Accussì… ’e bello,… dice: Vuò venì a ll’America? I’ dimane parto… te ’mbarco io… — ”All’America?… E che faccio?„ — Ggiesù, chello c’ha fatto tanta gente… Cirche… vide… te muove… te ’mpizze… e chi dice ca nun può fà furtuna?… Certo, ccà che nce fai?…

MARIETTA

(affannosa, perplessa:)

E tu?

ALFREDO

(continua, senza badarle)

”E comme faccio?… — mammà… ’a casa… ’e ssore, ’e bello, accussì, comm’è llascio?„

MARIETTA

(con un fil di voce, — l'occhio dilatato:)

All’America?

ALFREDO

E pò l’avarria vuluto dicere: E Marietta… comme ’a lascio? — Dice: ma tu llà fai furtuna… sì giovane… ti
[p. 67 càgna]
presenti bene… hai una certa istruzione… la volontà non ti manca…

MARIETTA

E tu?

ALFREDO

(senza raccogliere l'interruzione)

… — ” cu ciento lire a ’o mese che ffai?… dì tu stesso… E che avvenire tieni dinanzi a te?… Mammà… ’e ssore… certo chiagneno nu poco… pò… si te vonno bene… se fanno capace… ca certamente se la tua posizione migliora… è un beneficio puranche per loro…

MARIETTA

(con un singhiozzo, fissandolo:)

… Te ne vaie?

ALFREDO

(ridendo a forza:)

….. E ssi’, quanto piglio e me ne ieva! Chella pare c’America era fatta Surriento…

MARIETTA

Sta luntana assaie?

ALFREDO

Assaie no… ma… certo… nun sta ’a vutata ’o vico!…

Un silenzio

[p. 68 càgna]

MARIETTA

(vinta da un triste presagio, — con un piccolo grido, tirando a sè il giovane, e stringendoselo, forte, fra le braccia:)
Me lasse tu?… Me lasse tu? E a chi tengo io?… Nisciuno… Sulo a tte…

ALFREDO

(torcendosi le mani:)

Madonna mia!

MARIETTA

Niente ti chiedo…, niente… ca nun me lasse… Sto malata… ’o vvide?… (è convulsa).

ALFREDO

(con voce commosa:)

Ma che tiene stasera?

MARIETTA

Io nun ti dico: sposame!… Lo so che non puoi… E che mi importa? Aggio aspettato dieci anni… e tutta ’a vita aspettarria. Contro tutti ho lottato…

ALFREDO

E io no?… Che ssai tu?… che ssai tu?

MARIETTA

Aspetteremo… Tanto abbiamo sognato… e continueremo a sognare… (reclina il capo sulla spalla di Alfredo)
[p. 69 càgna]

ALFREDO

(chetandola:)

E sì… e sì… (le sfiora i capelli con una carezza…) E zitta… Aggio pazziato… Aggio ditto pe’ di’…. Ma comme? L’America?

(Il suo sguardo si posa su di un filo d'argento: glielo strappa — ed ha un singhiozzo)…

MARIETTA

Che è?

ALFREDO

(stringendosela al cuore:)

Niente… nu capelluccio ianco… Te voglio bene…!


(Il Tenorino, nel vicolo, intona la canzone. Il lumicino si è spento, — d'intorno è buio… Un raggio di luna si è posato sul balconcello. Si intravedono a pena le povere persone.)


LA VOCE DEL TENORE

Barcone nchiuso,
addò ’stu core
c’ ’o primmo ammore — ncatenato sta…
Tu ca m’è visto
sera e matina
dimme Nannina — si me penza a me…
Pecchè me vò lassà?
Pecchè me vò scurdà?

[p. 70 càgna]

Pecchè ’sta faccia d'angelo
me vò fa’ chiagnere
’sta giuventù?…

(e la canzone continua fino all’ultimo)

MARIETTA

(singhiozza forte)

ACHILLE

(mezzo brillo, ancora vinto dal sonno:)

Mariè…

ALFREDO

(commosso, chetando Marietta, e asciugandole le lacrime:)

Zitta… zitta… ca si te sentono… (accenna ai vecchi.)

MARIETTA

No… no…

ALFREDO

(lentamente si leva, consulta l'orologio, — manda un sospiro, — e sfiora con un bacio i capelli di Marietta:)

Addio!

MARIETTA

Domani?… alle sette?… (stringendoselo al cuore:) Vieni?

ALFREDO

(lento, tristissimo:)

Sì… dimane… a ’e ssette… (E in punta di piedi si avvia verso l’uscio.)
[p. 71 càgna]

MARIETTA

(lo segue, apre la porta, e, quando il giovane sta per uscire, lo stringe, lo scuote, e, con un ultimo singhiozzo, gli domanda:)
Me lasse tu a me?

ALFREDO

(fa un gesto di diniego col capo. Pallido, avvilito, barcollante, scompare)

L'uscio si rinserra con romor sordo.

MARIETTA

(singhiozzando, — il volto tra le mani — si appoggi alla parete, e con accento di infinita desolazione esclama:)

Nun torna cchiù!


SCENA ULTIMA

ACHILLE, MARIETTA, ROSINA

ACHILLE

(al rumore si desta di soprassalto. Si leva, — e con voce roca, ma tenera, chiama:)
Mariè!...

MARIETTA

(con un fil di voce, frenando i singhiozzi:)

Papà...
[p. 72 càgna]

ACHILLE

(brancola con le braccia nelle tenebre:)

Che è?… (si accosta alla figliuola, le solleva la testa, manda un sospiro:) Ah!… se vede ’na faccia allera…! Ride!… Ride!… Ccà nun se ride maie…! Musicaa!… Musicaa! (Tossisce… barcolla, poi canta, con voce roca, sul motivo della canzone che viene dal vicolo:)

Pecchè me vuò lassà?
Pecchè me vuò scurda?
Pecchè ’sta faccia d’angelo…

(Barcolla ancora, Marietta reclina la testa sulla spalla del vecchio e singhiozza forte.)

ACHILLE

(se la stringe al cuore, e, levando il braccio in aria, grida, mezzo ubbriaco com'è:)
Ride!… Ride!… Ccà nun se ride maie!… (andando verso il balconcello:) Rusì… Rusì… scètate!… Stasera sto ’e genio… Ballammo ’na mazurka!
(Marietta cade sul piccolo tavolo. La testa fra le mani, singhiozza disperatamente… Achille, urla, ride, agita le braccia… e barcolla…

Dal vicolo in festa sale ancora la canzone.


E la piccola commedia finisce