che sc vuol dar retta alla coscienza, ha da sposare questo animale che porta in capo le penne del cappone per emblema ai quello che è---’ Sissignore ho messo la pulce nell orecchio a lei; ho inventato che Batticola assalì Donato a tradimento; ho tra’ dito questa, ho preso alla tradilora quella che mi si attacca ad dosso c vuol poi ragione da me se ho messo un punto addosso a lei! Io il nemico, io la rovina del genere umano! e statevene con la vostra pace, quanti siete chè io me ne vado in Africa e
vi levo l’incomodo per sempre!
E scappò via come un razzo, senza cappello, senza curarsi della Pioggia che veniva.... E pareva che il cielo la mandasse a tutelarlo, perchè grazie ad essa, non visto dai questurini intenti a ripararsene, potette entrare nella caserma di faccia, dove si faceva l’arruolamento per l’Africa. Il suo capitano, vedendolo, gli domandò se persistesse a voler partire anche lui; e lui: € Prima di mo! » rispose, eon modo affatto napoletano, che vuol significare: non solo all’istante ma anche più presto.
Era il modo più spicciolo di fuggire dalla Francesca; e al pericolo di andare in galera pel fatto del brigadiere. Di lui, che non si risolveva mai a far nulla o tutto faceva a precipizio, si poteva dire, come del grillo, che o sta fermo o salta.
Per Donato, invece, la gragnuola, cadeva, proprio in sul fare raccolto perchè, ora che si sapeva la sua passione per Filo mena e che allo zio non pareva vero di unirli in matrimonio, ora appunto egli aveva sollecitato di partir per l’Africa, non reggendo alla vergogna di essere stato retrocesso a milite. E, per questo! presentandosi già vestito del telaggio giallastro della truppa di Africa, aveva fatto ghiacciare il sangue nelle \ene alla Filomena e aveva interrotta ogni invettiva contro Gennarino. Sicché costui era andato in fondo alla sua sfuriata senza che altri avesse aperto più bocca. Solo la Francesca gli fì era cacciata dietro; e, per tanto, Teresina, mentre sorreggeva Filomena, s’era volta gridando a Ciccillo: — Corri, che quella se lo tira a casa! — E, d’un salto, Ciccillo era uscito di corsa anche lui.
Gli altri restarono come un capannello di salici piangenti, perchè dal veder Donato vestito della uniforme d’Africa, intendevano ch’era vana ogni querimonia; e nessuno aveva più nemmeno il coraggio di confortare la povera Filomena.
— Non ho voluto andarmene — cominciò finalmente Donato con voce cosi fioca che non si sarebbe udita un passo più in là
— non ho voluto senza prima venire a restituirvi il cassettino delle gioie ch’avevate dato a mia zia... Io non voglio niente... e non voglio che diate niente a nessuno di casa mia... Già posso dire di non aver più nessuno perchè mia zia, dopo quello che v’ha fatto, non l’ho più nemmeno per prossimo.
— E voi... voi da me... non volete niente? — singhiozzò la povera figliuola.
— Neanche il suo core! neanche quello! — soggiunse Te-