— Ohi! guarda, che amore fa amore e crudeltà fa sdegno?
— concluse sommessamente.
Intanto Filomena, facendosi rossa rossa, porgeva un bicchierino di vino a Donato. E Teresina. che del proprio cuore aveva fatto due parti, una tutta di Gennarino, e l’altra, la maggiore forse, di Filomena, seguiva costei con la coda dell’occhio, e le slava ai panni per richiamarla, se mai, alla prudenza. Ma d’imprudente non c’era altro che il viso di Filomena, il quale si faceva di brace ogni volta che lei si accostava a Donato.
Amore e tosse non si celano: tanto che perfino loa Zio Prete s’era accorto di qualche cosa: e per questo non si risolveva a dare una risposta affermativa a Batticola, il quale gli aveva domandato la mano di Filomena. E non occorreva essere di naso fino per intendere che Filomena aveva dato tutto il suo cuore a Donato. Lui. sì, che era, come si dice, un bel ragazzo; e, se fosse stato vestito da tenente nessuno lo avrebbe preso per un popolano. Vero è che sua nonna nacque da una famiglia signorile, rovinata, come tante, nella rivoluzione del Novantanove.
Se posso a’vere l’onore d’offrirvi?... — gli disse la fanciulla guardando a terra coi suoi begli occhioni, e con una vocina, che pareva avesse paura di venir fuori.
— Vi pare! l’onore è tutto mio! — rispose Donato non meno commosso. E prima di bere soggiunse. — Che il Cielo vi faccia felice per miU’anni!
— Felice... con chi vogl’io? — scattò a dire arditamente lei fissandogli prepotentemente lo sguardo nello sguardo.
Lui ebbe un capogiro, e balbettò: — Con chi volete voi... come volete voi...
E così passi l’angelo e dica: Amen! — concluse lei. E gli occhi le sfavillarono, divenendo imprudenti più delle guance infiammate.
Ma Gennarino era stato messo in sull’avviso da un altro pizzicotto della Teresina, la quale gli aveva soggiunta di sfuggita:
— State attento a Donato, ch’io bado a Filomena — e quindi ad eludere il sospetto di Batticola, che di sottecchi cercava scrutare la fanciulla, lui, Gennarino, s’accostò a Filomena; ed ebbe l’aria di esser geloso che lei parlasse con Donato: almeno c osì sospettò la Francesca, che, tentennò il capo in segno di minaccia contro Gennarino, il quale canticchiava:
Bella figliola mia. bella figliola,
Chtste guardate toje &o’ comm’ a vase (i)
Che me coceno peggio ’e ’na brasciob Ncoppa a la vrase (z).
A questo la Francesca non potendosi frenare del tutto, ai ti ,ò su istintivamente le maniche del vestito quasi a pigliare l«r mosse per venire alle vie di fatto con qualcuno.
(i) Baci. (2) Biace.