Paggena:Teatro - Achille Torelli.djvu/27

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— Alla salute della santa! — gridò in quel punto Ciccilio levando in alto il bicchiere eon brusco movimento; sicché alquan’ to di vino si riversò sulla nuca di Gennarino, che gli era accanto e tri i eolò giù per le reni.

Il Mannaggia! che gli sfuggi mentre lui spingeva il capo indietro e il petto in avanti, si perdette nel frastuono delle risate v degli auguri alla santa.

Francesca fu lesta a tirar di tasca la pezzuola: e, mentre gli altri ridevano, la ficcò ira il collo ed il solino di Gennarino, e, col ventaglio, gliela mandò giù fin dove potè nelle reni.

— Ma — lo ammonì poi coll’indice in aria: — Bada che è di tela battista e si chiama: torna!

— Scostumata! — stava per dir Teresina, con occhi che schizzavano fiamme; ma Filomena, pronta, la prese per le braccia e, costringendola a voltarsi dalla sua parte, le ruppe la parola con un bacio.

— A Filomena mia bella, bella, bella! — uscì allora a dire Teresina stringendola forte tra le braccia e guardandola in modo che pareva volesse lasciarci gli occhi.

— E’ buona, buona, buona! — soggiunse Don Tito.

Batticola, Ciccilio e Portogallina gli fecero coro sfilando «na

corona di lodi, che dette sui nervi a Filomena, la quale da Batticola non voleva essere neanche nominata. E appunto per non dar retta alle sue lodi si teneva abbracciata con Teresina, faccia a faccia:

Auf! quel Batticola! Non lo posso patire! Mi sta sullo stomaco!

E Gennarino non cessava dal dimenarsi a cagione del brivido che gli correva ancora per le reni. E donna Francesca, per rinfrancarlo comechessia, era andata a prendere un biscottino, e gli era venuta di faccia, e leziosamente pretendeva introdurglielo in bocca con le sue mani. Gennari.io si lasciò imbeccare. A questo atto poi Teresina perse il lume degli occhi: sgusciò di mano a Filomena, la quale vedendo di non far più a tempo per trattenerla, tentò, almeno, di sviare da lei l’attenzione della Francesca, e chiamò questa per dirle qualche cosa che non fu buona di trovare li per lì; di modo che non riusci’ ad infinocchiarla, ma invece a farla peggio insospettire che lei, Filomena, non volesse lasciarla parlare con Gennarino. Nessuno oramai cavava più codesta idea dal capo di donna Francesca. Intanto Teresina aveva l’agio di discorrere con Gennarino.

— Alle corte volete farmi morire? Ma prima, dirò a mio cugino Oicciflo che siete stato voi! E ci penserà lui—

— Ma se quella ha voluto, per forza mettermi il biscottino in bocca?

— E sputatelo subito! sul momento! adesso per adesso! se no mi metto a gridare da pazza!

Sia per la paura d’uno scandalo, sia perchè Teresina con quegli occhi lucenti di lagrime lo riduceva come uno schiavo