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Paggena:Rimatori napoletani del Quattrocento.djvu/59

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C.

De dolore io mende aucio [1]
Quando sento dire ayossa
Questa ayossa ali mey ossa
Fa la fossa ca lo iuyo. [2]
Quando sento cho so dice
Questa ayossa confortando
Non' e più che focu e pece [3]
Chel mio core uà consumando
Millianne me pare quando
Cessar(e)sto dire ayossa
Questa ayossa a li mey ossa
Fa la fossa ca lo iuyo
Questa ayossa dir se sole
P(er) galeye de catalane
Ma cui conforta (n)on dole [4]

  1. Questi versi pare che rivelino i sentimenti d'un condannilo a tii*are il remo in una galera catalana. Aiicio = uccido. Ayossa pare im- perativo arabo = avanti I coraggio ! all' erta I forza I E non è difficile che sia passata nel volgare spagnuolo con Io stesso signiflcato per la lunga dominazione de' Mori in Barcellona, cap. della Catalogna.
  2. IntendL Fa la fossa, perchè io Io vedo (ca io lo vio) Iuyo è metatesi di uiyo = vedo.
  3. il copista avrebbe dovuto dire: pice, per la rima.
  4. [Proverbio, che Ano ad un certo punto vale quello tuttora vivo: Chi comanda, non suda.