Vai al contenuto

Paggena:Rimatori napoletani del Quattrocento.djvu/60

'A Wikisource.
Chesta paggena nun è stata leggiuta.

11

La faticha de lì strane [1]
Io vocasse oy e domane [2]
E naudisse dire ayossa [3]

Questa ayossa alimey ossa
Fa la fossa calo iuyo.
Quando per la cursia uà passiando [4]
Lo Gomito dicendo ayossa ayossa (^)
Saccialo dio eh io sento e iuyo tando [5]
Accui maucide e cui me fa la fossa [6]
Ma tale gente vanno confortando
Che sencza lòsto contano ala grossa [7]

  1. La fatica degli stranieri.
  2. Intendi: Lavorassi io col remo oggi ed anche domani, e non udissi ripetere questa parola: ayowa.
  3. Gomito vale soprastante. ComitOy dal lai. coines, comitis, ne* se- coli barbari signiflcò comandante della ciurma e soprantendente alle vele del naviglio. Nelle galere, però, sotto il comando del nostromo, — dallo sp. nuestro omo, (nostro padrone) reggeva la ciurma, insieme al- Taguzzino, che avea Fincarico di togliere e rimettere le catene a' galeotti.
  4. Passiando (da passiàri) passeggiando.
  5. Sàccialo = sappialo. Tando = allora.
  6. Intendi: E chi mi uccide e chi mi fa la fossa.
  7. É il noto proverbio: Fare il conto senza Foste. Contare a la grossa signiflca appunto il non badare mollo alla esat- tezza nel fare i conti.