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Paggena:Pulcinella medico a forza di bastonate (1905).djvu/15

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Ans. Luca, fa che venga mia figlia. Luc. via

Pul. Io non solo guarirò vostra figlia, ma vorrei che anche a voi affarrasse un male di luna, o pure una goccia serena, per levarvelo all’istante; ne’ fateve venì un tocco apopletico?…

Ans. E sempre con burle.

SCENA XI.

Leandro da speziale con vasetto, detti

Luc. Signor dottore, ecco il medicamento che mi avete ordinato.

Pul. Signor Anseimo, voi dovete beverne la metà, se volete che vostra figlia guarisca.

Ans. E che robba ò quella?

Pul. Na purga de ferichiecchia. (Lo voglio fa ire a canale pe no mese)

Ans. Oh bella! Mia figlia deve guarire, ed io devo prendere la medicina!

Pul. Sissignore, il medicamento opera per simpatia, Dice Galera, che nce puozzo ire mmita: Pater pagavit, filiam sanavit

Ans. Quanto poi lo dice Galeno (chino con rispetto la fronte).

SCENA XII.

Luca Lucinda e detti


Luc. Signor padrone, ecco vostra figlia.

Ans. Benissimo

Pul. Ottimamente. Papà, sa che buò fa, fa partì tutta la corta toje, ca voglio fa l’operazione a figlieta.

Ans. Volete farle l’operazione?

Pul. Ubbidite il medico.

Ans. Subito, Luca, Valerio, ritiratevi.

(Luc. e Val. viano)

Pul. E voi, signor speziale de’ colli mozzi, nell’atto che io spiego al papà il male di sua figlia, assettateve vicina a essa, e a cucchiariello a cucchiariello dalle tutta la medicina che tiene manipolata dint’a lo barattolo. Statte attiento, no nne fa perdere manco na dramma.

Luc. Starò attentissimo. (Siede a dritta con Lucinda).

Ans. Signor dottore, voglio vedere come lo speziale dà lo specifico a mia figlia.