Ma de me scordate: na vota sola
Dint’a lo fuosso lo ciuccio va.
No ninno trovate che ba a la scola,
Si tiene genio de pazzià.
LA FIGLIA DA MARITO
SCHERZO
Ho una figlia da marito,
Chi la vuol che venga innanzı;
Ogni giovane compito
La proposta qui m’avanzi.
È mia figlia fra i portenti
Che natura non fa più!
Senza elogi e complimenti,
È un bel mostro di virtù!
La sua dote non è argento,
Non vil bene di fortuna,
Ma son doti che il talento
E l’ingegno in lei raduna.
Benedetto chi la sposa,
Chi al suo fianco aver la può!
Una sorte avventurosa
Con mia figlia a lui darò.
A vent’anni appena e un mese,
Canta e suona a maraviglia;
Parla l’italo e il francese,
Balla il wals e la quadriglia!