Paggena:No grano varva e ccaruso.djvu/14

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Carl. ( trattenendolo ) Abbiate pazienza.

Pul. Oh! ( gridando ) Mo pe ffa sta lettera avesse da chiammà no mangerdommo?

Raf. Carlo mio, sei troppo difficoltoso?..

Carl. Che difficoltoso, bisogna agir con circospezione.

Raf. Punqne, scrivi di proprio pugno.

Carl. E il dolore che non mi fa articolar le dita, altrimenti...

Raf. Perciò necessità esige che costui debba occuparsi.

Carl. Ma non già nel modo che

Raf. Oh! ii tuo carattere Incontentabile e seccante, è da evitarsi.

Carl. Ed il tuo sistema Incauto è da temersi.

Pul. ( tra sè) (Vi comme va bello sto ppoco! )

Raf In fede mia, che farei ano sproposito!

Carl. Sai come va? ognuno che badi a sue spese.

Raf. Precisamente così. (avviandosi per parti opposte )

Pul. ( trattenendoli ) Addò jate?

Carl. Per fatti nostri.

Pul. Posate primma na mascella deritta.

Raf. Di che vuoi esser compensato, se non hai fatto cosa alcuna?

Pul. Io aggio stracciato quatto foglie de carta.

Carl. Non seccarci d’avvantaggio. (per andare)

Pul. (c. *. ) Oh pagaleme, o ve straccio li ssilo*

• che.

Ste» ( comparisce con mezza barba fatta ) Sembravi bene un tale agire, signori mici mora* listi?;Y.

Carm. (invitandolo ad entrare) D. Stefani, ca Io ssapooe s asciutta...

Carl. Andate tulli alla malora l ( via )