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Pul. (replica la parola ) i Luigi, s
Carl. No, non meniamo il suo nome.
Raf. Si, si, il mentito, (c. s. ) Mio caro Cosare.
Perdonate. a
Pul. Me faccio meraveglia. ( lacera il foglio, ne prende un altro e scrive ) « Cesare, o
Raf. ( c. s.) Noi non abbiamo risposto...
Pul. (c. s. ) « Risposto. a • - \ \ ’
Carl. No, no, di questo non bisogna far menzione.
Raf. ilai ragione. ( a Pul. ) Scusate.
Pul. Me faccio meraveglia. (lacera il secondo fo* glio),t
Raf. (delia) Gli affari sono bene incamminati.,..
Pul. (c. s.) « Incamminati i...
Carl. Ma con qual certezza puoi asserire che...
Raf. Si, sì bai ragione. (c. s.) Perdonate.
Pul. ( sbuffando tra sè) (E mmo straccio n’ auto fuogtio de carta! ) ( lacera c.s.) \
Raf. ( c. s.) Possiamo accerlarti che noi...
Pul. g Cbe noi »...
, Raf. Tentiamo tutl’iineazi ni.. • #
Pul. « Mezzi » \ ’...
Carl. Tentiamo? abbiamo tentato.
Pul. (tra sè) ( X li muoffe de mammeta! ) Signori miei, badiamo prima a la sconcordanza pò mme facite scrivere...E mmo straccio D* auto ’ ’ fti«gl io de carta! [ esegue ).
Raf. Avete ragione » ma noi vi pagheremo bene,»
Pul. (tra sè) (Vi sta lèttera si po arreva a la prim. ma cascola. ),. ^.
Raf. Mio caro Cesare. Possiamo accertarti ohe noi abbiamo tentato, tuli1 i mezzi...’,
Pul. a Mezzi. » • • • „; ^ *
Raf. Per giovare all* aolicfciai.: ’ iVa. «Amicizia.». *
Raf. E non potendo.