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miseria e nobiltà
Gaet. (Ah! spetta a me... Eccomi qua). Con permesso! (via pel fondo, di corsa).
Eug. (sottovoce) Bravo, bravo D. Pasquale!.. Vi raccomando.
Pasc.Nun ve n’incarricate, lassate fa a me.
Gaet. Venite, venite, illustrissima signora contessa. (la conduce per mano. Concetta e vestita di un abito chiaro, elegante, con cappello ai quanto esagerato e guanti. Pupella veste anche un abito molto elegante con cappellino e guanti. Segue Concetta a braccetto di Felice, che vestirà di nero, ed avrà due piccoli baffi) Accomodatevi, la prego.
Eug. Cavaliere, vi presento la illustrissima signora contessa del Pero, mia zia, sua figlia, Clara, contessina del Pero, mio padre, il marchese Ottavio Favetti, e mio zio, il principe di Casador.
Gaet. Fortunatissimo di aver conosciuta una famiglia tanto illustrata!
Eug. Il cavalier Gaetano Semmolone, padre di Gemma Pasc. Molto piacere!
Fel. Fortunato! (tutti seggono).
Gaet. (Bià, fa veni cinche gelati, ma mo’ proprio!) Bias. (Subito, cavaliere eccellenza (via).
Pasc.Dunque, voi siete il padre della ragazza, che mio figlio dice di amare tanto?
Gaet. Sicuro, per servirla!,.. E anche mia figlia, posso assicurarla, gli porta un amore inqualificabile, ci tiene proprio una gran passione.
Fel. Questa, per esempio, per me è una novità...
Quando mai le ballerine hanno tenuto una passione!... (sdraiandosi sul dicano a molle vi affonda).
Pasc.(Statte fermo!)