Paggena:Miseria e nobiltà.djvu/70

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eduardo scarpetta

Fel. (Ma che?... È vacante da dinto?)
Pasc.(Chelle so’ li molle!)
Gaet. Ma, ecco, signor principe... È vero che le ballorine sono stravaganti, e non tengono affezione per nessuno; ma mia figlia è un’altra cosa. Quando la conoscerete, vedrete... che direte... sapete... avete... una bella cosa... Io appunto pensando che mia figlia era una ballerina, mettevo quasi l’imponibile, sempre da parte di lor signori illustrissimi, e con poca propenzione... anzi, con molta insufficienza io subivo questo amore... ma dal momento che mi veggo assediato, circuito da una famiglia tanto lustra, non posso che prendere mia figlia, e buttarla in mezzo a voi!... Amatela, e compatitela, e a me suo patire poi credetemi per sempre vostro umilissimo parente Gaetano Semmolono.
Fel. Napoli li... (dice la data del giorno della recita).
Pasc.(Ha chiusa ’a lettera!) Signore!... io ora molto contrario a questo matrimonio, ma vedendo che mio figlio piangeva la mattina... il giorno... la sera... la notte...
Fel. (Chisto chiagneva sempe!) Pasc. Dissi fra me e me: questo ragazzo ne piglierà certo una malattia, contentiamolo, e non ne parliamo più. D’altronde, egli tiene seicentomila lire di rendita, e può sposarsi una giovane di suo piacere...
Gaet. Seicento mila lire di rendita?!
Pasc.Oh!.... E che cosa sono!..
Fel. (Ma chi l’ha viste maie!) Pasc. Mio fratello, il principe di Casador, ha già fatto il testamento tutto in suo favore...