Paggena:Miseria e nobiltà.djvu/54

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eduardo scarpetta

Gaet. Accomodatevi.
Ott. Grazie! (seggono) Come state? State bene?
Gaet. Eh, non c’è male. E voi sempre svelto, sempre allegro!
Ott. Che volete?... io non sto mai di cattivo umore.
Gaet. Bravo!.... Sempre cosi!...
Ott. Quanti fiori!... Sono tutti regali di vostra figlia, non è vero?
Gaet. Sicuro, perchè oggi è l'anno avversario della sua nascita.
Ott. (ride) Ah, ah! l’anno avversario? L’anniversario volete dire?
Gaet. E nun aggio ditto accussi?... Oggi ha finito diciotto anni.
Ott. Diciotto anni!... Che bell’età!... L’età dell'allegria, dei fiori e degli amori!
Gaet. Ah! nuie l’avimmo finete da nu piezzo diciotto anni!... Anche voi avete mandato dei bei fiori... Ho letto il vostro nome. Il Signor Bèbè!
Ott. Sicuro... perfettamente!... E la signorina Gemma non c’è?
Gaet. Monsignore, è uscita in carrozza colla sua cameriera... Ma poco po’ tricà.
Ott. Se non vi dispiace, l’aspetterò. Voglio personalmente darle i miei augurii, e di più offrirle un piccolo ricordo (tira fuori da una tasca un astuccio con un anello). Ecco!... Un anellino.
Gaet. (osservandolo). Bellissimo! Altro che anellino, questo è un anellone!... C’è una lettera sopra tutta in brillanti.
Ott. Sicuro, è una B.... Bèbè, il mio pseudonimo.
Gaet. Già, Bèbè, il vostro pesolonimo!... Per ora vi