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cammino eo na gamma nova, e n’anta vecchia?... Sta, esce no beilo guagliuncielio da Ila dinto; me dicesse isso quacche cosa. Ne scusate....
Scena Vili.
Un Amorino e Detto.
Amor> Cosa cercate?
Giac. Vorria sapè comme ve chiammate?
Amor. E cosa v’imporla sapere il mio nome?
Gictc. Siccomme me piacite, site tanto no bello guagliunciello, vorria fare la vostra conoscenza.
Amor. Tu mi conosci già da gran tempo, e delle cose create chi può dire non conoscermi? Amor son io per cui si vive, per cui si spera, amico di tutti, solamente con le donne ho fatto divorzio eterno, e le aborro, e le perseguito.
Giac. Non ghiurà ca te credo. Maovero, Animore è nu bello guaglione (carezzandolo). Vattenne và.
Amor. Attento sai, con Amor si scherza poco, mi prendo i miei capriccetti, e povero colui che tocco e poi abbandono.
Giac. Lo saccio ca si no poco birbantiello. No Amò lloco dinto che nce puorte? (mostrando un cestino con due ampolline che Amore porta alla cinta)
Amor. Un’acqua preziosissima. L’acqua della gioventù. Vedi con piccola quantità che si chiude in tale bottiglia, quest’acqua ha la possanza d’una vecchia ottagenaria farne una bimba da cullarsi.
Giac. E te pierde ccà abbascio! Tu si venarrisse a
lo paese mio faciarrisse fortuna. Araparrisse