Paggena:Core nuosto.djvu/3

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Pres. (Stringendogli la mano e sorridendo). Commendatore, scommetto ch’è la prima volta che vi trovate in questi panni.

Russo E mi auguro sia pure l’ultima.

P. M. (Una brutta faccia arcigna dal sorriso cattivo. Voce sgradevole, aspra, aggressiva: impersona il vecchio tipo d’incrollabile Pubblico accusatore). Onorevole, volere o non volere oggi siamo alleati!

Pres. (sorridendo). E anche questo per la prima e per l’ultima volta.

Usciere. (corre a porgere una sedia all’onorevole: la spazzola con premura, s’inchina umile): Onorevole…

Russo (sedendo). Grazie, Rigò.

Pres. Accusato. La parola è a voi.

Esp. (35 anni: asciutto, abbronzato, pallido: viso tutto occhi: occhi tutto dolore. Rude e semplice. Anima primitiva e trasparente. Comincia a parlare a voce bassa, esitante, poi col fuoco della passione intima. Quando non parla guarda Nennella e ’Ntunetta, sorride alla piccina con un sorriso ch’è straziante su quel viso d’ambascia). Eccellenza…

Pres. (indicando i giurati). A quei signori là, non a me.

Esp. (ai giurati). Eccellenze… Io nun saccio ch’aggio ’a dì. Io nun saccio nè leggere nè scrivere. Io nun saccio parlà assai.. a parlà ’nnanz’ a tanta gente! Io me chiammo Vicienzo Esposito. Però me chiammano Vicienzo d’’a Verità, pecchè aggio ditto sempe ’a verità.

P. M. (ghigna crollando le spalle e ammicca al primo giurato).

1. Giur. (scuote la testa come incredulo).

Esp. Ma mi chiammo Esposito. Songo figlio d’’a Madonna. Nun aggio mai tenuto nè mamma nè pate. So’ stato cresciuto ’a no tagliamonte. A seie anne purtavo già prete e sta spalla cca era scurtecata a ssango. Po’ fuie pure io tagliamonte. Chesto è tutto…

P. M. (ai giurati). Chi non giurerebbe che è una vittima del destino?

Esp. (con umiltà, come domandando). Eccellenza?