Paggena:Circo equestre Sgueglia - Raffaele Viviani - 10 commedie.pdf/27

'A Wikisource.
Chesta paggena è stata leggiuta.
81

Circo equestre Sgueglia

Musica

(Gli spettatori si piantano davanti alla pedana, in attesa dello svolgersi della «parata». Dal circo vien fuori Giannina, in maglione, coscialetto e bustino di colore azzurro. La segue Gisella, in calze nere, gonnellino con corpetto rosso, nastro giallo nei capelli. Si dispongono, entrambe, sull’ingresso, in atteggiamento statuario, con le braccia incrociate dietro la schiena. Don Ciccio comincia a suonare forte e a colpi celeri la campanella all’ingresso del circo. Carletto accompagna il suono con un rullo di tamburo. Samuele batte i piatti e la grancassa. Ne risulta un frastuono ritmico, assordante. Barretta assume grottesche pose da direttore d’orchestra e dirige quella musica assurda con movenze paradossali. Frattanto, a quel richiamo sonoro, appare da tutti i lati della piazza gente d’ambo i sessi, d’ogni ceto e di ogni età: gente che si ferma davanti al circo. Don Ciccio dà gli ultimi due colpi alla campana e la caratteristica musica cessa. Samuele si libera della grancassa e mentre i suoi compagni restano fermi in posa, allunga lo sguardo, ansiosamente, sempre in attesa del ritorno del ragazzo dalla sua commissione).

Barrella (a Samuele) — Che stai guardando?

Samuele — Niente… (a Carletto) Nun è venuto, ’o guaglione cu ’o stocco[1], eh?

Carletto (che ha compresa la domanda) — No. (Alcuni del pubblico danno segni d’impazienza).

Don Ciccio (seccato di quella incertezza, si avvicina ai due clowns e li redarguisce) — Neh, ma vuie a chi aspettate? Jh che vuluntà[2] ca nne teneno[3]!

Samuele (tristamente ingoia saliva; a Barrella) — Comincia.

Barrella (con voce stentorea da imbonitore) — Oh! Eccoci qua a noi, Don Samuele… (Pepesce con una piccola mazza batte un colpo alla grancassa. Il pubblico ride. Samuele lancia una guardatacela al «lazzaro». Barrella ripiglia)… Don Samuele… (Pepesce ripete lo scherzo, Samuele freme)… Don Samuele… (Pepesce vorrebbe insistere, ma Samuele, più rapido, glielo impedisce, strappandogli la mazza dalle mani e tentando di spezzarla).

Pepesce No! (Implorando) Nun ’a rompere! (Il pubblico rumoreggia).

Don Ciccio (a Samuele, scattando) — Ma è cosa che, invece di fare la «parata», vi mettete a scherzare col pubblico?

Samuele — Chi scherza? Quello (mostra Pepesce) con la mazza, mi sfonda la pelle della grancassa.

Nicolina (risponde con cattiveria) — E ringrazia a Ddio ca s’’a pigliano cu ’a grancassa…

Samuele (tace; ad un tratto trasale: gli è sembrato di scorgere tra il pubblico il ragazzo della sua commissione. Lo individua, lo interroga con ansiosa inquirenza) — Nun sì, tu ca sì gghiuto a m’accatta’[4] ’o ppane e ’o stocco? (Il ragazzo sgarbatamente gli ri-

  1. stocco: stoccafisso.
  2. vuluntà: volontà, nel senso di voglia.
  3. teneno: hanno.
  4. m’accatta’: comprare per me.