Paggena:Circo equestre Sgueglia - Raffaele Viviani - 10 commedie.pdf/26

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Raffaele Viviani


Giannetto (a tutti, ma più verso Bettina) — E scusatemi… Non ha mai detto nulla…

Roberto — Donna Betti’, ’o ragazzo vi avesse portato qualche lettera pure per Samuele?

Bettina — Nessuna lettera! (Con l’intonazione di dire: come siete spiritoso).

Giannetto (spavaldo) — Oh, d’altronde… chi se ne frega! (Bettina, Bagonghi e Roberto escono, incitati da Don Ciccio).

Don Ciccio (verso l’interno del circo) — Jammo, Samue’, ja’! (Samuele appare, tristissimo ed in abito da pagliaccio e grancassa) ’O juorno[1], vedimmo d’accummincia’ cchiù ampressa.

Samuele (guardando verso sinistra, ove mai scorga il ragazzo della sua commissione, a Don Ciccio) — Si nun ce sta nisciuno ancora… (Alla vista di Giannetto, gli volta le spalle e lascia scorgere le lunghe falde del suo tipico frac).

Don Ciccio E se non li chiamate… (Allude agli spettatori eventuali).

Zenobia (dopo aver colto a volo un’occhiata amarissima che Samuele lancia a Giannetto, si avvicina al toscano e gli dice sottovoce) — Meh, vaccelo[2] a dire a Samuele che ci hai discorruto [3] solamente con la moglie. Non lo vedi che l’hai fatto arrabbiare?

Giannetto (Sprezzante e cinico) — Per me… può arrabbiarsi quanto gli pare! (Esce).

Zenobia (si avvicina al clown, per confortarlo) — Samuele… Madonna mia, come sei stupido! Fai lu geluso? Ma che cos’è sta gelusia? Fai l’uomo! L’uomo maschio… indifferente… Come faccio io co’ Roberto… indifferente… Vedi che volta, gira e martella, ma sempre sotto me casca! Così devi fare pure con tira moglie: indifferente… Finché non ti casca sotto… Quando poi la tieni sotto, allora te la pigli e te la maneggi come caspiterola[4] vuoi tu! (Esce).

Samuele (lugubre) — E chisto è ’o fatto: ca sotto non mi casca mai! (Entra Barretta anch’egli in abito da pagliaccio: tuba rotta, cravatta bianca di battista, stiffelius e pantaloni a quadretti).

Don Ciccio — Jammo Barrella, ja’. (Entra Cadetto: calzoncini corti di satin, scarpine, smoking colorato, camicia bianca e colletto di celluloide con cravatta rossa. Si ferma sulla pedana e mette un tamburo a tracolla. Don Ciccio gli chiede) ’E ffemmene[5] so’ pronte? (Cadetto risponde di si, con cenno del capo. Don Ciccio chiama verso la sua «carovana») Niculi’…

Nicolina (appare dalla «carovana» in gonnellino di lamé rosso, corpetto giallo, nastro bianco sul capo; scappa sulla pedana accanto a Cadetto) — Pronto! (Entra dalla sinistra Pepesce, sfaccendato di piazza Mercato, seguito da un codazzo di monelli e di giovinastri. Tutti ammiccano la «parata»).

Pepesce (si toglie il berretto per salutare Don Samuele con comica deferenza) — Don Samuele. (Agli altri) Guagliu’… chisto è chillo ca fa fa’[6] ’e ddiece d’’e resate[7]!

  1. ’O juorno: al pomeriggio.
  2. vaccelo: vaglielo.
  3. che ci hai discorruto: che hai parlato.
  4. caspiterola: caspita (caspiterina).
  5. ’E ffemmene: le donne.
  6. ca fa fa’: che fa fare.
  7. ’e ddiece d’ ’e resate: molte risate.