Raffaele Viviani
sponde picche; con un gesto della mano, come, dire: Chi ti conosce?) E va bene! (Ingoia ancora saliva, quindi a Barrella) Attacca, va…
Barrella (con la sua voce da imbonitore) — Dunque, Don Samuele, vogliamo fare colazione?
Samuele (istrioneggiando) — Sissignore!
Barrella (a Cadetto, con l’aria da gran signore) — Cameriere, portate in tavola! (Cadetto fa un inchino ed esce) Don Samuele!
Samuele — Son qua!
Barrella — Voglio mettere a prova la vostra intelligenza!
Samuele- — Sissignore! (Entra Cadetto con un piatto di polpette ed una forchetta di stagno, che porge a Barrella).
Barrella — Samuele!
Samuele (risponde con un clownesco nitrito).
Barrella — Che cosa sono queste?
Samuele (sbirciando nel piatto con avidità) — Polpette!
Barrella — Facciamo come se ci trovassimo nel giorno del giudizio e queste polpette fossero delle anime vaganti da doversi giudicare. La vostra bocca è il paradiso, la mia l’inferno. (Porge al compagno la forchetta) Pescate un’anima.
Samuele (sceglie una polpetta, la infilza con la forchetta e la porge a Barrella, il quale istrionicamente si pone a sbirciare la pietanza).
Barrella (sospira con gravità) — Quest’anima la conosco… È quella di un vecchio usuraio. Sapete che faceva? Dava il denaro al trecento per cento succhiando il sangue della povera gente. Proprio così. Giunto in extremis, negò la benedizione del prete… Morì. Dove doveva andare l’anima sua?
Samuele — All’inferno!
Barrella (mangia la polpetta e porge di nuovo la forchetta a Samuele, che resta con un palmo di naso mentre il pubblico ride) — Ed ora… pigliate un’altra anima.
Samuele (mette più cura nella scelta: infilza un’altra polpetta con la forchetta, che porge a Barrella).
Barrella — Eh… questa è l’anima di un celebre brigante. Fin da bambino si era dato alla macchia. Aveva sulla coscienza ben sette omicidi… È poi: furti, scassi, rapine, stupri…
Samuele — Mamma mia!
Barrella — Morì… L’anima sua dove doveva andare?
Samuele (cedendo all’ineluttabilità) — All’inferno!
Barrella (mangia anche la seconda polpetta e porge una terza volta la forchetta a Samuele, che fa una smorfia grottesca) — Scegliete, Samuele!
Samuele — Un momento! Facciamo che la bocca tua è il paradiso e la bocca mia è l’inferno! (Guarda nel piatto e considera) Qua so’ tutte gente equivoche!
Barrella — Va bene. Pescate un’anima.
Samuele (infilza la terza polpetta, la sbircia: non gli sembra troppo grossa: la rimette nel piatto: ne infilza un’altra e porge la forchetta a Barrella, con espressione di diffidenza).
Barrella (guarda la pietanza con fare ieratico) — Eh… questa la conosco… È l’anima