Paggena:Circo equestre Sgueglia - Raffaele Viviani - 10 commedie.pdf/13

'A Wikisource.
Chesta paggena è stata leggiuta.
67

Circo equestre Sgueglia


tina comme tagliava cu chella lengua[1]? L’avit’a avut’a mettere pure a posto… E che aspettammo? ca jescene[2] ’e «tony» e ll’annunziano ’a miez’’a[3] pista?

Zenobia — Robe’, e vuoi venire a mangiare? (Gli mostra la pietanza).

Roberto (scattando) — Nun ne voglio, t’aggio pregato! Mo vengo e te piglio a schiaffe! (Zenobia tace avvilita. Giannina la commisera).

Marietta (concludendo) — Perciò, faciteme ’a carità… truvateve e ghiatevenne[4] 81 ! (Roberto trasale, come sgomento) Jatevenne! Accussi[5] acquistarrammo[6] nu poco ’e pace nuie, vuie… (Mostrando Zenobia che s’è messa a piagnucolare) e chella povera scunsulata! (Ha sparecchiato del tutto la tavola ed entra nella «carovana», lasciando Roberto, pietrificato al suo posto).

Zenobia (a Giannina, singhiozzando) — Per dirgli: Vieni a mangiare… «mo vengo e ti piglio a schiaffi!». Stanotte, per coprirlo che stava scoperto, m’ha fatto cade’ dal letto cu nu calcio… (Ha uno scoppio di pianto) E non è a dire che non mi vuole bene… (Asciugandosi gli occhi) no! Fin troppo me ne vuole! E chi lo sa che l’ha pigghiato[7]! (Dall’interno del circo si ode un vocio confuso e, distintamente, l’allegra voce di Samuele).

La voce di Samuele — Neh, senza cerimonie, venite a mangiare con me!

Giannina (scuotendosi e mettendosi in agitazione alla voce del marito) — Uh, Madonna! (A Zenobia, con premura) Avite fatto cu ’o fuoco?

Zenobia (con voce lagrimosa) — Si!

Giannina (va a rinnovare i carboni sul fornello ed a Roberto con tono conciliativo) — Don Rube’, meh… Nun ’a facite piglia’ collera[8]… (Mostra Zenobia) Ca na femmena accussi, è difficile a truvarse… (Roberto non risponde, troppo assorto com’è nei suoi pensieri; anche il suo sguardo è sempre fisso al finestrino della «carovana» di Don Ciccio).

Zenobia (frenando un singhiozzo) — Deve andare dentro al museo. Deve prendere una mummia e se la deve mettere vicino. (Giannina esce in fretta, a destra, in gran da fare, mentre Zenobia, alle spalle del marito gli sussurra con dolcezza) Mangiati i maccheroni.

Roberto (piano) — No.

Zenobia — Mangiati i maccheroni. (Roberto fa un gesto negativo. È agitato: Nicolina non è apparsa al finestrino) Ma come ti sostieni?

Roberto — Nun ne voglio. Mangiatille[9] tu! (Esce a destra).

Zenobia (dopo un istante di pausa, gridandogli dietro) — Ah, no, eh… E tu domani, dopo domani, l’anno che viene… Uà li trovi… (Mostra il piatto fumante sulla sedia dov’era seduta Bettina) Lia li trovi… (Entra nella sua «carovana»),
br>

  1. tagliava cu chella lengua: sparlava.
  2. jescene: escono.
  3. ’a miez’’a: dal centro della.
  4. truvateve e ghiatevenne!: su, andate via! (modo di dire).
  5. Accussi: così.
  6. acquistarrammo: acquisteremo, avremo.
  7. pigghiato: preso.
  8. nun ’a facite piglia’ collera: non fatela dispiacere.
  9. Mangiatille: mangiali.