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Paggena:Altavilla - No barone fermo e n'auto de rispetto.djvu/8

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la morte di mia moglie, V. E. m’accordò il permesso di ritirare con me Giuseppina, e...

Bar. Sissignore, tutto va bene, ma replico, questo non è luogo di correzione. Dovreste riflettere ch’è la casina del vostro padrone, luogo delizioso destinato pel sollazzo, per Va gioia, non già per urli e schiamazzi... povera Giuseppina! (carezzandola) è ragazza finalmente.

Giu. So rragazza signore mio...nón me vò compatì.

Bar. Non avrà neanche 20 aoui.

Giu. Gneruò: nce mancano 27 juorne.

Ber. Trapazzarla così!... uomo crudo!

Giu. Siguò, ne’è ppure l’omino euotto?

Bar. Uomo crudo... capisci? vuol dire Ù0$ocrudele...

Ans. Nzomma io mo non pozzo corriggere mia figlia? essa me risponne fco ssuperbia e io uoa la pozzo scmolià?

Bar. (a Giu.) Oh! oh! sta aate... rispondere il genitore eoo alterigia... ah! non va bene: ma caro D. Anseimo, vi replico, io non voglio veder bastonate.

Ans. Aggio capito: dimane te ariette sciallo e ccappiello, io te porto ncarrozza.a lo Granatiello, e Uà te conzegno na varriata.

Bar. (alterandosi) Non mi fate il trastullo signor quattrocchi... non sono fatto il vostro zimbello, capite?

Giu. (ride tra sè)(Ah, ah, ah!)

Bar. Uomo irruento!..

Ans. Ma...

Bar. Zitto, zitto, non mi fate uscir da’ gangheri!

Giu. (c. s.) (Ab’ ah, ah!)

Ans. (guardando dispettosamente Giuseppina dice fra denti) (tu ride!... haie ragione)