Ber. (da.lt armadio quoti per inveiti) (Ah! oca moli’sbenfro!)
Pul. (tra sè) (Chtete duje se vroccoleano, Bernardo se contorce, e io smiccio 1 fi comae va bello!) (lart. Vedrai, vedrai Carlo di che sarà capace appesa successo lo sponsalizio. (pronunzia casualmente quest’ ultima parola u voce aita e seguita « parlar sottovoce)
Ber. iit’Pul.) (Aggio nliso lo sposalino! tra obi?)
Pul. (Tra me...)
Ber. (Tra,te! e eco cchi?)
Pul. (confuso) (Co cqhì? oo He.)
Ber. (Ta mortalor’ dice!)^.
Pul. (Tu die ccancaro one vulte!) (Bernardo novellamente si chiude nell’ armadio) ar. Grazio grado’, ne «> ppersuasa. (s’avvede di Pulcinella) Oh! cca non starnino sule.....
Carl. (inchinandosi a Pài.) Signore ’ i mia rispetti. ’
Pul. (similmente) Le mie tribulazioni.
Car. (c. s.) Vi salmeggio.
Pul. (a s.) Vi rispooneggk).
Carl. (tra sè) (Quell’ abito non ni e nuovo.) (fissando gli arnesi di Pulcinella)
Car. Chi site si è liecito?
Pul. Il barooe Scassacanchefo.
Car. Nfaccia alei
Pul. Gt8z1^
Car. (trà si) (Scassacancro! barone, costui ha preso il casato di mia famigliai., amerei conoscere di che si tràtla, perchè ia sua persona potrebbe giovarmi nella presente circostanza.)