Paggena:Altavilla - Lo stracchino de no rano lo piezzo.djvu/24

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bricconcello, bricconcello! (èntro in locanda)

Cri. (tra rè)—Furfante, bricconcello! —sono accenti questi, che... (guardando Carlo) oh oattera! l’ amico s’è ritirato nel fondo per evitare gli sguardi della locandiere! ho capito amico: siete anche voi fornito desistesse mie facoltà per pagar Marianna?

Car. Zitto, signore: io.sto...

Cri. Sbattuto come me? comprendo: siamo sviscerati colleghi... datemi un bacio.

Car. (nel?avvicinarsi) Sì, ma tra giorni sarò possessore di 700 docati.

Cri. (retrocedendo) Piano, non mi baciate, altrimenti il mio alito contagioso vi partecipa la non mai dimenticata sfasulazione. (restano parlando fra loro)

Ros. (comparisce dalla sua abitaxioze e retta in disparte dicendo) (Che beco! sto giovene parla affecchenziuso co D. Crisostomo lo paglietta compagno de Pulicenella lo masto de ballo! nzomma è amico sujo ntrinzeco... e eche cchiù bella occasione pe ppalesarle l’ammore mio, e...mo, mo. (rientra)

Cri. Caro amico v’ avvilite e siete possessor di tal somma! che dirò io, che...

Car. Va bene, ma osservasi che da un anno io dimoro in questo albergo; per lo addietro non fui assiduo a causa d’un impiegiiccio che mi tenne occupato in paesi convicini; quindi immatura morte colpi il mio principale ed io, rimasto privo d’occupaziote, non ho potuto più metter fuori un sol quatrino a prò della locandiere.

Cri. Ma come nel giungere in Napoli eceglieste questa locanda?