Paggena:Altavilla - Lo stracchino de no rano lo piezzo.djvu/23

'A Wikisource.
Chesta paggena nun è stata leggiuta.
— 23 —

Mar. Ab! ahi ab! bisogna prenderla a riso.

Cri. Prendetela così, credetemi, che vi trovate sempre bene, (tra sè) (Io sto sbattuto fino alla cima de’capelli, se dob m’aiuto colle chiacchiere non se ne caccia niente.)

Mar. Sicchè, si eonchiude?

Cri. Si oonchigde che seguitiamo avanti tal me. lodo s^nza curarci di null’altro, perchè alla fine de’conti io sono sempre intensioneto di pagarvi e pruova ne sia lamia gran lite che pe&dè in tribunale: si tratta di tre mila ducati, ed esistono validissime pruove perchè tal causa verrà sicuramente perdata.

Mar. Misericordia! et se si verifica ciò?

Cri. Alloramai penserà, si escogiterà,.,insomma si dovrà venire ad un che, non paventate.

Mar. (4ra sè)(Il btricchino profitta che io , delle vol^e lo guardo oon qualche soddisfazione, e’., ora, bisogna profondimi sull’idea ^’acquistarlo per marito’ io sono sola, son giovane, una scorta mi è d’assoluta necessità, e quel suo talento potrebbe... sì, penserò prima e poscia risolverò.)

SCENA VI.

C4&L0 e detti,?tafK& Rosu’À.

Car. (vede Marianna e resta nel fondo inosservato) (Oiaschince! costei è tuttora qui! come schivare la sua presenza?)

Cri. Sicchè’’, siete rimasta colà a guardarmi!

Mar. (con vezzo) Furfante!

Cri. Come?

Mar. Basta, la discorreremo, ci rivedremo, e’..