SCENA III.
Pasquino vestito meschinamente, con cappello grandissimo, occhiali ec. Pulcinella similmente vestito, e detti.
Pas. (facendosi avanti con gravità)
Al Margo del Sebeto da. Peucezia,
Qui venni per vedere il Gran Geronta;
Che tiene a fianco la Musa Sebezia,
E con i lumi suoi sul Cielo monta.
Pan. Ah, ah, ah!
Sav. Chesta è bella!
Pul. (a Pangrazio)
Zitto tagliacanton! non è un inezia I/ assaggiare lo strutto de Giaronta,
E si te smiccia la Musa Sebezia Avarraje na conessa co la jonta.
Pan. E chist’auto chi è?... Nepò tu perchè sì benuto a Nnapole? perchè haje lassato de studia fora? io non t’ aggio dato sto permesso; dì la verità, te fusse stufato de leggere?
Pas. Io stufarmi di leggere!... io!... se i miei giorni, le mie ore, i miei minuti si sono impiegati per la lettura, se un Plinio intero esiste nel mio corpo, un Terenzio nel mio seno, un Cornelio nella mia testa; e per colmo di gloria mi bolle tutta in petto l'arcana scienza del Geronta Sebezjo...Ah! se sapeste che grand'uomo! che cervello inarrivabile! Quello sviscerare la prima òriginè di ogni voce;.quell abbattere tutt’igrammaticoni del Mondo; quella interpetrazione di Arcani gentileschi, sono le verg gemme preziose in-