castrate sulla fronte di quel filosofane. Avreste dovuto osservare V emozione che provai nel gustare l’esotiche frutta del Geronta... Che entusiasmo generale! I miei occhi s'infocavano, la mia fantasia diventava una voragine, una violentissima fiamma, e tenendo fissi gli sguardi sotto la terra, mi sembrava di essere nel Parnaso, di conversare con i Numi, di ballar con le Ninfe, e d’impapparmi delle bellezze e della immensità di un Empireo sotterraneo.
Sav. (S’è capito): (a Pang) D. Pangrà nepoteto e asciuto pazzo: consolatenne. (via)
Pan. Tu qua Parnaso...mo te do no punio e te sfracasso lo naso l Perchè vaje accossì stracciato? T abite tuoie addò stanno?
Pas. L’ho venduti.
Pan. Bene mio! e perchè?
Pas. Per la disperazione.
Pan. Disperazione! comme! e l'assegnamento che io ti ho mandato?
Pas. È stato insufficiente per 1* alimento mio» e per quello del mio seguace.
Pan. E sto seguace chi è?
Pas. Un altro disperato.
Puh A servirvi.
Pan. E comme! te miette n’ auta vocca ncoppa a le spalle!.. addò Yhaje scavato sto mobele?
Pas. In un antro solitario che dirigeva una truppa.
Pan. Di che?
Pas. Di porci.
Pul. A servirvi.
Pan. Uh* Uh!..
Pas. Mentre che io leggeva il mio diletto giornale Sebezio, nel voltarmi r osservai il volto di quest'uomo, digsi tra me; Oh meraviglia della