Paggena:Altavilla - La folla pe lu ppane francese.djvu/22

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Gir. (0 Cielo, che orrore!...avete ragione!) (guardandoli come sopra)

Cio. (a Pan.) (Ne? tu rosse quacche mariuolo?)

Pan. (So la nasceta de mammetal) Io pozzo appura eh’è succieso?

Gir. (col massimo dolore rimprovera Pangrazio e Donna Ciomma) Bricconi! percausa vostra sono rimproverato in simil guisa! mi avete rovinato, mi avete precipitato!

Pan. (a Ciomma) Vuje che mmalora ll’avite fatto?

Cio. Niente.

Gir. Allons! andatevi a levare questi abiti antichi, vestitevi subito in moda.

Cio. Ah! Chisto era lo fatto? e non si accisotu e la moda... io abbandonava lo tuppè de* miei antenate!.. maje e pò maje! so nata in tuppè mi cresco intupposa, e morirò intoppata.

'Ale. Che parole! che parole! oh! Largo di Palazzo!, oh/caffè d’Italia!..oh/inarrivabile Boverange ria! (di furto a Girolamo) Cacciateli, cacciateli subito.

Gir. Ma come cacciarli? sono miei amici antichi.

Ale. Cacciateli vi replico, non vi sono ragioni.

Gir. Almeno per pochi giornee poi...

Ale. Per pochi giorni? me ne date parola?

Gir. Ve lo giuro snlla mia pettinatura.

Ale. (a Pan. e Ciom.) Ebbene, restate. Vi facciamo la grazia.

Pan. (a Ciomma) Avimmo avuto la grazia.

Ale. Ma colla condizione di non uscire il giorno 9 appena trimonta il Sole e voi fuor di casa.

Pan. Menomale aggio avuto n* auto atto preven tivo.