Paggena:Altavilla - La folla pe lu ppane francese.djvu/23

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SCENA X,

Un servo con cioccolata, pagnottine, e detti.

Cor. Favorite, (porgendo la cioccolata a Pangrazio, e Donna Ciomma.) La mia parte ne fo un presente a D. Alesio. (presentandogli la tazza con pagnottine)

Ale. (osservando il pane) Che cesa sono ste porcherie? Che significano ste cosacce?

Gir. Come! disprezzate questo pane?

Ale. Ed io mangio più questo scriscitamento?

Gir. Che dite?

Ale. Che;dico? E non sapete che il pane palleggialo dai panettieri di Piaga, di Toledo, e di tutta la Metropola, da noi altri modisU è abiurato?

Gir. Spiegatevi.

Ale. Vi è bisogno di spiega? Ah! voi dunque.siete privo delle notiziali notizie? non sapete nulla del magazzino di pane francese che si è posto nel largo di Palazzo eh’ è lemitroffo al qafè d’Italia?

Gir. No, in fede mia.

Ale. No! no! questo è un delitto da pagarsi col brando dei tre fratelli Marco Tullio Cicerone.

Pan. Chisto jastemma o che?

Ale. Figuratevi, jeri è stata la prima apertura di questo impastato locale; la gente corre a prifluvio... che cosa sublime! pagnotte impastate col borro, ciandelle di zuochero...chi va, chi viene, chi corre, chi mangia, chi smiccia; si guarda, si divora, si zennea, si ride, si parla, si va in estrice.. che qpsa rara! che cosa rara!