"Lor. Errichetta, é vengo a conoscere ancora il di lei sposò. •
Cari (con eccessiva sorpresa ] Voi zio' di Erricheita!
Lor. Si, zio materno.
Car. Possibile! voi zio di Errichetta! (tra sè) (lo zio di« colpi clic io. voleva./.) Amico le braccio; ci rivedremo, e resterete sorpreso. (via velocemente') • '
Lór. (dépe brève patisti) Hai tu veduto?
Pul. Cogli òcchi, sissignore. '. •
Lor. E quella sorpresa perchè?
Pul. Perctlè...'tu lò ssnjij?
Lor. To no. ' Pul. E io manco.
Lor. Basta... staremo a vedere: entriamo intanto nell’appartamento. (avviandosi s'incontrano con Riti.)
SCENA IV.
Raimondo, e ditti.
Rai. Chi comandano lor signori?
Lpr. 11 padrone dì eiisa, la' padrona... non c é Uessuno?;
Rai. Signornò,• sono,usciti in carrozza.- '
Pul. Tirata dai cavalli’?
Rai. Mi' pare.
Lor. (a Pul.) Sia iitto, béstia!
Pul. t Sta zitto bestiai la carrozza tion poteva essere tirata da due pecorelli?
Lor. (a Rai.) Verranno jra poco?
Rat. ' Non so.
Lor. Bene l'attenderemo:• anzi (guardando a dritìa) làiu fbntfo veggo titìa loggia guarnj