Paggena:Altavilla - Duje figlie gruosse e uno piccerillo.djvu/38

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ta di fiori... ab sì, è V ingresso, del,giardiho; ondiamo amico a veder quelle delizw/

Pul. Sìj voglio vede 8i diolo a cchillo^iardinofo’se cresciuta quacche ppàstenaca. ' Rai. (opponendosi) Un momento, ditemi almeno «hi siete’? fluì. Non vedete Che siamo due ùomigi maschi? Rai. L& veggo, ma i vostri nomi?

Pul. Nce chiàmmammo co la vocca.

lor. (fiiùnó a Pul.) (Quanto è antipaticocostui!

fosse mai il segretario comedisse Giacinto?) Pul. Ne, nce ùe jammo sì o no? (è. ’•.)

Rat. (e. &.) Sia fatta la volontà del Cielo 1 jondn posso farvi entrare, se prima...

Pul. (con impeto)tAmico mio, siete una véra bestia! Spi. Come 1 al segretario del barone si dipe... siafatta la'volontà dei Cielo! Lor. Ah! voi siete il segretario? é perchè siete iL segretario non voglio dirvi niente.

Pul. (burlandolo) Signor segretario, adesso che avete sapido tulio, ritiratevién segreta... Ah,

, àh, ah.t

Rai. Ma questo è lo, stesso che ^unentare la mia pazienza, e... sia fa^a la volontà del Cielo! Lor. Oli! caro mio, la vostra pazienza non si cimenta per così poco... E £91, jvon leggete Del nostro volto che siamo due £abiutuomini?

Rai. (difficoltando) Veramente.. il vostro modo di pneseittarvi cosi liberò, cosi sfrontato, f>r$mette un giudizio jioò laulo buono^ed io dubito che...

Lor. Tacete signore, che vorreste dire? Perchè son franco, perchè so» vivace, libero oelle mie azioni i jpdiiAsJ’ 0i gei^urai^ tó ^a pondot