Lor. Ma Che diamine dici! non vedi che questi è un uomo.
Pul. Vi ca si niòntaro! Da quanto tiempo manche da sta casa?
Lor. Sono circa 12 anni.
Pul. E non poteva essere che ddinto a 12 anne nepòteta addiventava omino? Nce so ttant’uommene che nnasccno uommene, e nel ere- scersi addeveniano ciucce.
Lor. Zittisci., ècempiato!
Cai?. Questi è quel valoroso soldato che in quella barruffà si nascose sotto la panca di quel merciaiuolo?.
Lor. Appunto.
Car. Bravo! ammiro sempreppiù il. vostro marzia! coraggio,.. Ab, di, ab! un militare nascondersi!
Pul. Vi vi, « un militare nascondersi n già, e feci benissimo. VedenBO che' ll’amico se steva sciabolianno, penzaje pe pprudenza de metterne Uà ssotto, azzò fosse asciuto io doppò pe ccuorpo de rinfòrzo.
Car. Ma poi non usciste? '. "
/>«/, Uh! non ascette? quanno tutte se^nn’ erano fujulejo non ascette Edilio ttu, (a Lorenzo)
Car.. Uschte sì, ma finita la 2uffa.
Pul. O.fenuta la zuppa, o primma de la zuppa asoette? e cquanno so asciuto,'aggio fatto la
fuapparià-mia. ■.. -, " la taci; basta lo scherzo. Ditemi signore, il vostro nome?
Car. Caiào.
Lor. Siete amico di casa? •
Car. Si: (tra sè) (diciamo cosi;.).e voi?
Lor. Io veùgo ad abbracciare una mia nipote.
€ar. Chi? ’ - '