Paggena:Altavilla - Duje figlie gruosse e uno piccerillo.djvu/35

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Car. (nell' osservarlo si sorprende) Possibile! dopo sei anni rivedo 1’ amico mio Lorenzo!

Lor. Voi mi conoscete!

Car. E non siete stalo colui che un tempo salvò la mia vita? non rammentate quella notte in Siracusa,allorquando fui assalito da masnadieri e voi coraggiosamente mi difendeste? eravate sergente...

Lor. Si, sì, lo rammento; già non è fuori regola la mìa dimenticanza: un servigio recato al mio simile si allontana tosto dalla mia mente,e...

Car. Perdonate amico; se voi dimenticale il beneficio fatto, non è mestieri clic il beneficato debba restarne indifferente: la voslr’ azione mi è rimasta vivamente impressa, e io farei di tulto per.-.

Lor. Basta, basta: ho fatto 1’ obbligo di uomo e niente altro.

Car. Vi riveggo in altro stato, avete rinunziato P impiego marciale?

Lor. Sì, presi il mio congedo, ho fatto fortuna ed ho ambito di girare il momlo. (lesto ia Napoli per qualche tempo, e per ora sono albergato alla Locanda de’fiori.

Car. Bravo! datemi almeno la soddisfazione di abbracciarvi.

l.or. Con lutto il cuore; e giacché la sorte ci ha novellamente uniti, fin da questo punto noi stringeremo un etern’amieizia.

Car. Sarei ingratissimo a rifiutarla. Per tutte le vie mi réputo fortunato di essere al vostro fianco.

Lor. Per la seconda volta le braccia. (abbracciano, ed in questo mentre comparisce)

Pul. Bravo! questa è la vostra nipote; (indica Carlo) bella ragazza veramente! signora nipote rispettabilissima... (iinchinandosi)