Cav. Precisamente; lo conoscete?
Mon. Sì, e so anche la sua germana, i una giovane vivacissima ed onesta.
Cav. Ed è perciò che io son contento dr un tal matrimonio.
Gel. Maestro, debbo credere che voi in quella trattoria...
Mon. No, no, mia garbata signora; io frequento la villa di Parigi, la Corona di ferro, 6 delle volte resto a pranzo nel caffè d’ Europa. (guarda l’oriuolo) E non comparisce!...
Cav. Chi attendete?
Mon. Un cavalier Parigino, che dovrà condurmi seco in una festa di ballo.
SCENA. III.
Antonino indossando un paletot come quelli descritti, e detti.
Ant. Eccomi immancabile col danaro esatto.
Cav. (guardando l'abito di lui) Benissimo, benissimo! somma lode al mio segretario: sta benone.
Gel. Sguaiato!
Ant. Non credo, signora contessina, di meritare.:.
Cav. Oh 1 non vi date pena per ciò, vi dico che sta un pennello e basta così; quanto vi costa?
Ant. IO Piastre: roba inglese, vedete WaterProoff.
Mon. (osservandolo) Oh! che dite; roba inglese! questa è lana e cotone.
Ant. Bestemmia! dov9 è il cotone? è tutta lana, guardate.