SCENA XVI.
BlASE e detti con trombone.
BlASE— Nun se pò accumincià pecchè manca ’o trumbonCUOSEMO — ’O strumento l’ha mannato ’o tengo i0 CCi
Fortunato — Ha mannato ’o strumento? Embe ’0 tru~.
bone ’o sono io (lo piglia).
BlASE — Che vulite fa, vuie nun sapite sunà.
Fortunato — Io so nu professore, nun me rompere 3 capa (ivia nell’interno).
Temistocle — L’bo detto io che quest’uomo era pazzo.
Giulia —Eppure m’ha divertito molto.
Temistocle — Biagio fate venire una vettura perche | la signora vuole andarsene.
Biase — (/azzi, gassometro e via)
Giulia — Mi sembrano mille anni di andar via.
Temistocle — Un altro poco di sofferenza e sarete contenta. (le bacia la mano)
SCENA XVII.
Flaviano e detti.
Flaviano — Bià è mignatte... che! mia moglie!
Giulia —Mio marito.
T emistocl E — (T ableau).
Flaviano —Che cosa state facendo qua?
Giulia — Sono stata a divertirmi in quella festa da ball^
Flaviano — In quel luogo di perdizione?
Giulia —Mi è piaciuto di andarvi, non devo dar con^ a voi.
Flaviano — Non dovete dar conto a me? Io sono seinprd vostro marito e vi proibisco di ballare.
Temistocle — Caro Signore voi non le potete pr°* niente. j j
Flaviano — Questi sono affari di famiglia, voi nf" entrate.
Giulia — Questo signore è il mio protettore.
Flaviano — Ah! avete pure ’o protettore? va beneTemistocle — Ma voi siete separati si o no?
Flaviano — Non parlo con voi.
Giulia — Sicuro, siamo separati di beni e di coip°Flaviano — Separati e per sempre. ’O lupo è a p° possono stà più nzieine.