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Giulia Ah! lo confessale che siete un lupo.
Flaviano No io sò na pecora, d lupo siete voi.
Giulia No, o lupo si tu.
Flaviano — No, io sò piecoro, piecoro!
Temistocle —Và bene, nun ve pigliate collera, site ’o £ I piecoro 1
i SCENA XVIII.
,Jty(Jl Biase e detto.
BlASE — Signurì ’a carruzzella è pronta (la musica suona un ballabile, e di tanto in tanto si sente un forte suono di corno).
Temistocle — Venite Signora.
Flaviano — Vi proibisco di andare in carrozza.
Temistocle — Voi lo Proibite?
I GlULIA— E come fate a proibirlo?
Flaviano — Piglio na mazza, te sciacco, e te manno o spitale, Biase, non fate passare la Signora.
Temistocle — Oh! voi non volete levarvi di mezzo, vi farò levare io. (si bisticciano)
SCENA XIX.
Irene dalla sua porta e detti.
?’ Irene (per uscire) — Che so sti stnlle? I emistocle.
Giulia — Signora, aiutatemi voi.
Irene — Venite con me (entra con Giulia e chiude la porta senza che alcuno se ne avveda).
,y TEMISTOCLE—Ah! l’avete fatta scappare ma io la raggiungerò (via in fretta dalla scala a sinistra).
- SCENA XX.
Fortunato e detti.
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/Invitati (di dentro)— Fuori, fuori, alla porta il corno, alla porta.
Fortunato (con il trombone in disordine)—Che maniera è la vostra, io eseguivo un assolo. Prggio per voi che non l’avete voluto sentire. I utto è finito, questa sera l’ultima speranza che mi restava, il trombone. [ barbari non l’hanno voluto sentire, sapete quello che mi è successo? (racconta a soggetto ad uni sono con