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'O café con o senza zucchero[cagna]

'O café con o senza zucchero? 185.122.224.249 10:46, 5 ott 2023 (CEST)[rispunne]

Senza 185.122.224.249 10:46, 5 ott 2023 (CEST)[rispunne]
si è buono, senza; si è na ciofeca, leva mano... 159.213.32.230 10:46, 19 ott 2023 (CEST)[rispunne]

'O napulitano scritto nun è 'o napulitano parlato...[cagna]

Come appassionato della Lingua Napoletana (in maiuscolo), assisto, qualche volta imbarazzato, ma più spesso infastidito, alla scarsa attenzione che molti, troppi, oggi hanno nei confronti del nostro amato idioma. Dal ragazzino che manda l'sms (scusabilissimo!), a quello che scrive sui muri (parecchio meno scusabile, ma per altri motivi...), al paroliere squattrinato che scrive strofette sgrammaticate per l'ennesimo "cantantucolo d''e quartieri", all’editorialista che chiosa (in buona fede) sul quotidiano.

Insomma, una nutrita schiera di "dilettanti allo sbaraglio", che pescano un po' nella memoria, un po' in qualche vago appiglio idiomatico, preso a prestito da una strofetta o un ritornello di una qualche canzuncella, magari ben presente nella memoria, ma mai una volta letta o scritta.

La nostra, si sa, è più una lingua parlata che scritta: lo sono tutte quelle popolari, specie se sono "parallele" a quelle ufficiali (lo sono un po' tutti i dialetti in Italia, eccezion fatta per il toscano, ma in quest'ultimo caso si sa di chi è la responsabilità…).

Ma se è vero che il fenomeno interessa un  ampio pubblico, è altrettanto vero che, più che polemizzare a vuoto, o ritrarsi nella “torre eburnea” nell'intellettualismo colto e distaccato (ma così non è la miglior Cultura napoletana, sempre intrisa di miseria e nobiltà, di sacro e profano, di colte citazioni e massime del "popolino"…), ecco allora io credo sia il caso di non limitarsi alla facile denuncia e cercare le cause, e, se possibile, i rimedi.

Certo, è vero, che illustri del passato ci hanno regalato mirabili poesie, versi di canzoni eterne, opere liriche struggenti, prose teatrali argute, in un napoletano impeccabile, sia sotto il profilo grammaticale, che sintattico; sia nella ricerca dell'etimo appropriato, che nella 'boutade' a effetto, o nella licenza poetica

più azzeccata. Eppure, se si escludono alcuni giganti provenienti dalla più alta accademia (Matilde Serao, fra tutti), non credo che gli altri (gli Scarpetta, i De Filippo, i De Curtis) si siano inerpicati più su di una qualche classe elementare...

E allora? E allora si potrebbe insinuare un dubbio, un "tarlo", 'nu chiuvetiello, 'na semmenzella, e cioè che forse s'avrebbe bisogno di qualcuno che, in modo accattivante ma serio, leggero ma corretto, divertito ma rigoroso, insegni la lingua napoletana, prima le basi, poi le costruzioni più complesse.

Spieghi, in modo non pedante beninteso, le semplici regolette delle elisioni, degli accenti, ma anche le coniugazioni, le costruzioni sintattiche, l'etimologia, ecc.

Ho fatto una (sommaria, in verità) ricerca sui principali motori di ricerca disponibili sul web, e non mi sono imbattuto in una sola scuola di napoletano, nè in un agile libercolo di grammatica, né tantomeno in un corso, anche serale, di un qualsiasi istituto pubblico o privato. Nulla in città, deserto addirittura fuori le mura... Da qui la proposta: se fosse vero che il contesto è di "deserto", se davvero non ci sono iniziative (ma pregherei di verificarlo bene, per evitare di sollevare un polverone e poi sentirsi dire che il tale organizza da trent'anni i corsi o che il tal manualetto ha stampato chissà quanti milioni di copie in tutto il mondo…), occorrerebbe sollecitare l'opinione pubblica, le redazioni dei giornali, gli editori, le associazioni, le fondazioni culturali, l'accademia, le scuole pubbliche, e quanti altri, affinché si studino progetti di insegnamento della lingua napoletana.

Io vedrei bene un editore della stampa quotidiana (Repubblica? il Mattino?, solo per citare i big, ma ce ne sono altri) che pubblichi una sorta di inserto a puntate, una specie di piccola (mi raccomando, piccola!) enciclopedia a fascicoli, magari che strizzi l'occhio alle nuove tecnologie mediatiche (chesso', una serie su una piattaforma TV, con richiami audio - canzoni o poesie -, o video - pièce teatrali, spezzoni di film, registrazioni televisive), a quelle informatiche (Facebook, Instagram, ecc.).

Ma se la cosa fosse complicata (complicare le cose semplici è lo sport in cui noi italiani primeggiamo…), mi accontenterei di una rubrica sul giornale della domenica, una trasmissione televisiva su 'Tele-Forcella'...

Sono convinto che, studiata bene e con mezzi adeguati, l'iniziativa farebbe strada e potrebbe contagiare altre situazioni. Un dato: negli USA, la lingua non locale più studiata è… l'Italiano! Inutile indagarne i motivi (facili da immaginare, per la verità). E allora, se si provasse ad insegnare il napoletano? Sono convinto che anche oltreoceano (ma ancor di più in Italia!) ci richiederebbero un tale servizio.

Che dire, vogliamo finire in politica? Embe', un progetto di federalismo, che voglia dirsi serio, passa anche attraverso la valorizzazione delle risorse culturali locali. Penso che questa, se colta con il giusto anticipo, potrebbe essere la migliore risposta ad una cultura (se così vogliamo chiamarla…) di discriminazione e di intolleranza, da taluni politici in giù…

Da un caro amico libraio napoletano, ho saputo che è in programma l’uscita di un dizionario di napoletano, sotto l’egida dell’Accademia della Crusca. Per me, che vivo a Firenze, sarebbe un onore ed un piacere, poter interloquire con qualcuno dei referenti.

Un caro saluto e ancora complimenti per il vostro impegno.

Gennaro (uno dei tanti...) - Firenze 159.213.32.230 10:44, 19 ott 2023 (CEST)[rispunne]

@Gennaro Giliberti Ciao e benvenuto! I temi che sollevi sono importanti e numerosi. Attori, pochi, che parlano in napoletano in modo corretto ma non pedante ce ne sono. Magari ti darò qualche link.
Qui, quello che vogliamo fare, è mantenere viva la letteratura napoletana. Purtroppo o per fortuna, per via dei diritti d'autore, abbiamo a che fare con testi di più di un secolo, quando il napoletano era ancora scritto. Ti invito a vedere se ti interessa trascrivere qualche dizionario (Categurìa:Dezzionario), per i vocaboli, o anche qualche poesia classica (Categurìa:Puesia). Noi rimaniamo a disposizione. Un saluto Ruthven (msg) 15:55, 19 ott 2023 (CEST)[rispunne]
Grazie assaje Gennaro Giliberti (chiacchiere) 15:57, 19 ott 2023 (CEST)[rispunne]
Il dizionario del napoletano in preparazione a cui forse ti riferisci è il Dizionario Etimologico-Storico del Napoletano, che però è una produzione della Federico II in collaborazione con altre università campane. È già uscito il primo volume, che però contiene solo le voci da "tabacco" a "taluorno". Di qualità altissima: "Voci dal DESN", Franco Cesati Editore.
Come grammatica agevole, e anche come piú generale introduzione allo studio scientifico del napoletano, consiglio il recente "Napoli e la Campania" del prof. Pietro Maturi.
Come apprendimento meno convenzionale, ci sono alcuni canali su TikTok in cui si insegna il napoletano, come per esempio Lauciello. Cryptex (chiacchiere) 22:39, 19 ott 2023 (CEST)[rispunne]