Vai al contenuto

Paggena:Teatro - Salvatore di Giacomo.djvu/445

'A Wikisource.
Chesta paggena è stata leggiuta du' vote e mo è fernuta.
439
atto unico


Raffaele

(a Concetta)

Ma che sto parlanno francese? Ma tu ’e’ ntiso ca dimane aggia cunzignà ’o cupione e tutt’ ’e pparte cacciate? (a Silvia). Gué! Mia signó’!

Silvia

(trasalendo)

Papà?...

Raffaele

(porgendole il copione)

Iammo, scuse sti foglie!

Silvia

Aspettate...

(Si leva. Va a mettere sul comò il suo piatto, ove il cibo ha lasciato intatto. Accanto al piatto mette il tovagliolo e il pezzo di pane. Torna. Concetta le porge il copione che ha preso, frattanto, dalle mani di Raffaele, e poi comincia a sparecchiare. Silvia ha in mano le forbici, che ha cavato da un fodero del comò. Torna a sedere alla sua seggiola e comincia a scucire il copione, sul quale, di tanto in tanto, posa gli occhi, leggendo).

Raffaele

(a Concetta, che va e viene, sparecchiando)

Calamaro e penna! (Sulla tavola sparecchiata, ove son rimasti soltanto il fiaschetto del vino e un bicchiere, Concetta pone il calamaio, la penna, alcuni fogli di carta. Raffaele, con le braccia conserte, segue con gli occhi quella