Paggena:Teatro - Salvatore di Giacomo.djvu/438

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quand l'amour meurt...


Raffaele

Pecché?... Ch’è stato?...

Concetta

Ma comme?... A chest’ora?!...

Raffaele

(mentre Silvia chiude l'uscio di strada, solenne e ridente)

Signora Concetta Trabello! Parole nix! Prendere tre piatti e levare questo paccotto da sotto al mio braccio!


(Silvia va a prendere i piatti e, con quelli fra le mani, tornando, resta impiedi, presso alla tavola. Concetta libera Raffaele dal pacchetto ch’egli ha sotto l’ascella).

Concetta

(tastando il pacchetto)

Giesù! Io mo ll’aggio accattato! (svolge la carta e ne cava un pane. Lo mette sulla tavola).

Raffaele

(mette il fiasco sulla tavola)

Fiaschetto di Chianti. E uno! (disfa il secondo pacchetto e pur ne mette il contenuto sulla tavola) Rosbiffo rifreddo. E due! (apre l’ultimo pacchetto) Provolone pizzicante. E tre! (a Silvia) Miette ccà. (Silvia porge i piatti: egli mette la carne in un piatto e il «provolone» in un altro. Levando le braccia, in atto declamatorio)

Oh, dolce vista!