L'AMBIENTE:
Su, in alto, al Vomero, nella vecchia osteria di Iennaro Ruoppolo; — all’aperto, sotto il pergolato.
In fondo è il grande arco di ferro, tempestato di piccole luci: dal mezzo sventola la bandiera tricolore. E piccole tavole, in disordine, sono pure nel fondo. La comitiva delle “sciantose„ e dei viveurs, è passata rumorosa e vandalica: — tutto è sossopra: manicotti, pellicce, cappelli, sciarpe, vettovaglie, bottiglie di champagne, non formano, ora, che una massa informe, dietro cui si agitano le marionette danzanti.
La tranquilla osteria di Iennaro Ruoppolo è stata invasa dalla comitiva diretta al vicino Music-hall.
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Più avanti, sotto le foglie, la pallida coppia di amanti siede, malinconica, ad una tavola, a sinistra. Sono taciturni i due giovani: — lei è, forse, una sartina; lui certo, un piccolo impiegato non so dove. Iennaro Ruoppolo, l’oste borbonico, novantenne e sdentato, russa, seduto accanto