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Paggena:Teatro - Libero Bovio.djvu/321

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SECONDO ATTO


VICENZELLA

Chille sò ’e capille mieie,

(indicando il quadro nel quale ella è riprodotta con la chioma in iscompiglio)

no chiste… E guarda…

(si scompiglia i capelli e assume l’atteggiamento nel quale ella fu riprodotta sulla tela, che ora fissa con gli occhi sbarrati, e le braccia inerti. È pallida che fa pena — le labbra le tremano.)

DE MURO

(la guarda con gioia e disperazione. È vinto dalla grazia di Vicenzella. Si morde le mani e le grida:)

Vuò vedè ca rompo tutte cose?

VICENZELLA

(incredula)

Nzu…

DE MURO
(col pugno teso:)

Ah, Pateterno!

(ha un singhiozzo nella voce)

Il canario canta forte. Vicenzella si ricompone. De Muro cade a sedere. Gerome si desta.

GEROME
(destandosi di soprassalto:)

Quì est là?