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Paggena:Teatro - Libero Bovio.djvu/296

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”VICENZELLA„


SCENA VII.

DE MURO, GIGANTE, MANCINI, ANTINORI, VINCENZELLA, MONSIEUR GEROME, e poi la piccola LUCIA

Si batte all'uscio.

Di dentro una voce sommessa, dolce, umile.

LA VOCE DI VICENZELLA

Si può?

DE MURO
(alla voce, sussulta)
Gli artisti si guardano l'un l'altro, sorpresi. Si picchia ancora.

DE MURO
(a Gigante, con la voce rotta:)

Nun arapì!…

(e cade a sedere, chè non si regge sulle gambe)

Gli aristi fan gruppo, in fondo, e mormorano qualcosa fra di loro. Le voci son concitate.

È, ora, una tempesta di colpi alla porta, accompagnata da una interminabile sfilata di:

Si può? Si può? Si può? Si può?

DE MURO
(balza in piedi, fuor di sè, e, rivolgendosi agli artisti, che stanno, nel fondo, grida:)

Nun arapite!

Il canario si agita nella gabbia, batte le ali, e canta. Tutti gli sguardi son rivolti verso la piccola gabbia.