nei onorate al casino. Ci fronnisce i (rutti per tutta I' està. Adesso ha portato dell’ uva mo' propio colta. Non so... come avesse sparso un odore di campagna per tutta la casa.
ROSARIA china, il rapo umile. ALBERTO E brava ! (Fissa ardenlemrnir ^owria).
AMALIA ad Alberto.
Come v’aspettavàmo «Chiama verso de*tra) Piccerè ? Ad yllbcrio) Stanno facendo un poco di... (vuol dire di toletta) Proprio da poco abbiamo mangiato. Permettete che le chiamo ? (A Carmela) Carme, dà na mezza lira a Rosaria. ROSARIA Lassate stà, ’o scellenza.
AMAUA
Ma che I Nonzignore. E pecche ? Salutarne tanto a mammèlla.
ROSARIA
Sarete servita.
AMALIA via verso destra, chiamando Piccerè ?
CARMELA contando i soldi nella mano di Rosaria.
Uno, doie, tre.., (Fuori il terrazzino vibra un campanello e cono» patisce un piccolo paniere appeso ad una cordicella che parte dal piano superiore).
CARMELA a Rosaria.
Uh, aspetta, Rusà, ’a signurina chiamma à coppa.
(Etce sul terrazzo e parla verso il piano superiore) Comme dici'
te, ’onna Sisl: ferrettine ? Ferrettine immisibile ? Gnór* sì, ve pare! Mò m* ’e (faccio dà d’’a signurina. Niente.
(Rientra in ucena e dice a Rosaria) Nu mumento, Rusà (va