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Paggena:Teatro - Aniello Costagliola.djvu/107

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Facite buon viaggio. E rammentàteve 'e nuie, ca simmo puverielle, ma 'e buon core.
Natalina (scossa:) — Ve ricurdate: è ovè? Ve ricurdate: — cinche anne fa — chella sera, ca chiuveva?... Nononno steva malato... E io venette a tuzzulià a' porta vosta... E vuie dicisteve ca no... Ve ricurdate?
Santa (alquanto confusa:) — Ecco... Vuie stìvene già in attrasso. E io ve rappresentaie 'e ccircustanze meie.


(Un lungo silenzio).


Natalina (sforzandosi di sorridere:) — Mm'aggiustate nu poco sta capa?
Santa (cerimoniosa, deponendo il fagotto sul tavolinetto:) — Figuràteve!


(Natalina siede dinanzi allo specchio. Santa le discioglie i capelli).


SCENA TREDICESIMA.


Carmine, Natalina, Cummara Santa.


(L'uscio di scala si spalanca, improvvisamente. Su la soglia appare Carmine. È pallido. Domina a stenti un tremore che lo assale tutto. A tratti, il suo volto ha contrazioni di spasimo. Egli s'indugia qualche istante sotto l'arco della porta).


Santa (volgendo il capo verso quell'uscio, sorpresa:) — 'On Carmeniè?!
Carmine. — Cummà? (Sempre dominandosi, si avanza).
Natalina. — Nonò, ch'ora so'?
Carmine (concentrato, non risponde).
Santa. — L'una e nu quarto.
Natalina (con premura:) — Cummarè, spicciàteve. Petruccio aspetta.
Carmine (sussulta. Un lungo brivido gli attraversa il corpo).


COSTAGLIOLA - Teatro

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