Paggena:Teatro - Achille Torelli.djvu/66

'A Wikisource.
Chesta paggena nun è stata leggiuta.
— 52 —

na: — Vale più un’oncia di fortuna che un earieo d’animali come te!

— Bada clic qui sta la mazza! — ammoni il reverendo mostrandola a Portogallino, clic, come tutti i servi dei padroni di quella levatura, non solo trattava il suo con la confidenza che è della mala creanza ma anche ne passava i limiti, facendosi forte di quel che sapeva riguardo alla dote di Filomena.

Ciccillo intanto, girando il braccio intorno al collo nel ncofito compagno, confermava che, ormai, da nemici giurati erano divenuti più che fratelli. E Teresina, per la contentezza di vederli abbracciare e il batticuore che il suo Gennarino fosse della comitiva senti il bisogno di abbracciare la Filomena.

— Ma sapete in tutti i particolari che prodezza è stata la sua? — riprese il picciotto anziano con l’intonazione d’un salmo nuovo.

— Lo vediamo: t’ha ferito! — brontolò don Tito, di malumore, perchè dal fatto di quella ferita la Questura poteva rimontare alla lite accaduta in casa sua.

— Se a predirmelo fosse sceso un angelo.... — incominciò

il feritore facendosi le croci.

— Ma che m’abbia ferito — interruppe Ciccillo — è il meno, perchè, quando son scivolato, avrebbe potuto darmi addosso, e, invece, s’é fermato col coltello in mano, anzi l’ha buttato per terra; e, per poco non mi ha dato aiuto a rialzarmi.

— Bravo! bene! evviva! — gridarono le ragazze battendo le mani; e, per poco non gli ballarono attorno per la contentezza.

Ma lo Zio Prete non voleva saperne di fargli festa, impensierito che la Questura potesse ritracciare il motivo della lite. Tirava tabacco su tabacco mandando in su e giù il capo, come un cavallo riottoso, e si sfogava, commiserando Gennarino: Quel buon figliuolo! Quando si dice il destino! Quando mai era nato a far smargiassate? Se la gesta di Rinaldo e il servizio militare non gli avessero attizzato nel petto qualche spirito marziale, lui sarebbe stato proprio lo scaccino per lo Zio Prete! — La quale dichiarazione rinfocolò l’invidia di Portogallino. — E, per vero, la semplicità e Gennarino erano come nati ad un parto, meno quando la dignità del calligrafo, il repertorio del suggeritore, o la prosopopea dell’usciere gl’innestaVano contro natura l’aria d’importanza, che lo rendeva un incanto di comicità. Ma in quel momento egli non era nè il calligrafo, nè l’usciere, nè il suggeritore: per tanto, in mezzo all’osanna sincero delle ragazze e il plauso sarcastico dello scaccino, si volgeva a dritta e a manca volendo negare la prodezza che gli volevano attribuire; e si sarebbe ostinato a rifiutarla, se non gli fossero andate ai nervi le smorfie di Portogallino, che faceva le castagnette Gracidando Ebbi va! ebbravo! ebbene! tiritomba e railulà!

Quindi per far dispetto a quel corvo maledetto, mutò regi-