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Scalo marittimo

Spezza la musica

Il doganiere — Che vuoi fare?!

Mincuccio — Cristo! Pe’ la Madonna, io mo me mengo a mmare! (Si toglie la giacca, e fa per gettarsi dalla banchina).

Il domestico (lo afferra).

Il facchino — Ma che si pazzo?!

Mincuccio (al domestico) — Lassa!

Il domestico — Ca tu vaie sott’a ll’elica!

Mincuccio (gli dà un forte spintone, e casca egli stesso in terra, strepitando, come un bambino, piangendo ed invocando) — Gesummi’! Gesummi’!

Gesummina — Mincu’!

Musica

(Sale doloroso alla sera il coro degli emigranti).

Il coro degli emigranti

Jammo addo’
lu destino cieco vò.
E chi sa
si turnammo ancora ccà.
Pe’ campa’
la famiglia e fatica’,
quanta mare
avimm’a passa’!

(Il «Washington» salpa. Sventolìi di fazzoletti, commoventi addii, auguri di buon viaggio. Solo, disperato, il povero Mincuccio singhiozza inutilmente; e Gesummina gridando lo invoca dall´alto del piroscafo. Il domestico s‘avvia accendendosi una sigaretta, spinto dal doganiere che lo fulmina con lo sguardo.)


FINE DELLA COMMEDIA