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Paggena:Rimatori napoletani del Quattrocento.djvu/57

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[1]Questa trahitora me tene actaccato
Sup(cr)ba ingi^ata perfida Judia .
Questa chelo so core ci lopiu ingrato
De donna che may al mundo nata sia
Tu sancto gloriuso e tu beato
Dona salute elibertate amia
Chio no(n) mora cossi disperato
Leuame questa da la fantasia.

C.

Mora mora poi chi mora
Questa mia crudel signiora.
Mora mora e più no(n) viua
De la terra sia captiua
Opoy che tanta altera eschiva
Desta via uagia fora ([2])

  1. suola a san Lionardo dedicata, ove per un ponte da teri*a si varca, llassi da cristiani questo santo in somma venerazione, per istìmarsi ch'egli sia il protettore de' prigioni > Camillo Porzio, Congiura de' baroni del Regno di Napoli contro il Re Ferdinando I, Libro III.
  2. (10) Nelle parlate calabresi della prov. di Reggio si dice vada e non vagia per vada; ciò specialmente ne' comuni dell'Ionio.