Paggena:Rimatori napoletani del Quattrocento.djvu/233

'A Wikisource.
Chesta paggena nun è stata leggiuta.

184

oro su le coperte, ed è aragonese. Che veramente sìa tale, lo provano una nota, scritta nel verso deirultimo foglio e relativa alla materia contenuta nel cod. (e note dì questo genere, vergate sempre da una sola mano del sec. XV, oc- corrono in quasi tutti ì codd. aragonesi), che dice: < rex de le. ranoche a le vurgale ranaboct'e »; e altresì le due indicazioni, che leggonsi nel f. 1: PRIN., e appresso: a fo del principe ».

A prima giunta parrà che queste note non abbiano che far nulla con la storia deirorigine e della derivazione del codice; mi spiego, dunque, meglio. Fra coloro che presero parte alla congiura detta de' Baroni, era anche Girolamo Sanseverino, gran camerlengo e principe di Bisignano: debellati codesti baroni, il re aragonese confiscò i loro beni e prese possesso anche de' monumenti che per amore agli studi ed all'arte avevano raccolto: molti codici quindi del duca di Melfi, di Pier di Guevara e di tanti al- tri furono uniti a quelli, che formavano la biblioteca ara- gonese, non molto splendida allora per numero e per va- lore di mss., fondata da Alfonso il. magnanimo.

Di quo* codici alcuni appartennero al principe Girola- mo Sanseverino, e portano, ciascuno nel primo foglio, l'in- dicazione PRINC. o più esplicitamente, come leggesi in un cod. italiano ed in vari mss. latini, « Prencepe di Vesengnano ».

Premessa questa noti/ia. Le dirò che il cod. contiene, come ho già avvertito, ne' primi tredici fogli, uh raffazzo- namento in ottave della Batracomiomachia; eccone il titolo, dal quale deduciamo il nome del verseggiatore, e di colui ad istanza del quale fu compiuta quest'opera: < Batraco-