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Paggena:Pulicenella pulezza stivale.djvu/16

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persona di servizio per stare attento a qualunque occasione si potrebbe dare.

Ans. Dite bene, sig. D. Matteo, io non ci aveva pensato; ma non dubitate che al più presto possibile si cercherà una persona di servizio.

Mat. Ma, a proposito, Anselmo, di quella ragazza non hai avuto ancora notizie?

Ans. Finora le mie cure sono state infruttuose, chi sa quella fanciulla dove sarà. Ho cercato ancora conto di quella donna a cui la lasciaste, e mi hanno detto che era morta; ma non dubitate che io farò tutto il possibile per avere notizie esatte di lei.

Mat. Ti raccomando di non ti dimenticare.

Ans. Lasciamo fare al Cielo, chi sa un giorno o l’altro la ritroverete.

Mat. Beh, pensiamo per adesso a trovare questa persona di servizio.

Pul. Mannaggia ’a stella ca me perseguita! comme! manco nu terno m’è stato buono! ma pe l’arma ’e petemo, l’aggio giurato ca addò trovo a chillu birbante d’ ’o pustiere l’aggia cecà l’uocchie...

Mat. Ah! sei qui buona lana?

Pul. (Uh cancaro! chillo signore ca le spurcaie ’e scarpe.) Signò, ve vulite pulezza ’e scarpe?

Mat. Non voglio farmi rovinare un’altro calzone.

Ans. (a Mat.) Questi, per esempio, potrebbe... Dimmi, buon’uomo, tu sei di queste parti?

Pul. Qua parte?

Ans. Dico di questo vicinato.

Pul. Ah! ’e stu contuorno? gnorsì.

Ans. Conoscessi, per avventura, qualcheduno che sapesse servì?

Mat. Ma guè, na bona figliola che serve pe muglierema.

Ans. Che dici? la conosci?

Pul. Gnorsì.

Mat. Ebbene, va la chiama.

Pul. A chi?

Mat. A quella giovane che tu hai detto.

Pul. Signò, sulo a essa vulite?

Mat. E perchè?