Vai al contenuto

Paggena:Opere edite ed inedite di Luigi Coppola.djvu/28

'A Wikisource.
Chesta paggena è stata leggiuta.
— 23 —

     Comporre arie per piano e cabalette;
     Allor sapean la musica ed il ballo,
     Or san di scherma e montano a cavallo.
Noi portavamo in testa il cappel tondo,
     E voi per cavalcar ce l’usurpaste...
     Il taït solo per noi tu fatto al mondo,
     E voi sopra la veste l'adattaste...
     Or perfino il gilet vi ha dato intoppo?
     Ma scusate, mie care, il troppo è troppo!
Che più a metter vi resta onde possiate
     Venir col nostro sesso a paragone!
     Fa d’uopo sol la gonna tramutiate
     In un comodo e largo pantalone,
     E sul naso inforcandovi l’occhiale
     Andiate la mattina in tribunale.
Ed allor se qualcuno, andando a caso
     Distratto e pensieroso per la via,
     Contro d’un altro andasse a dar di naso,
     Bisognerà che gli domandi pria....
     Signore, o pur Signora, se è permesso...
     Dite di grazia, quale è il vostro sesso?
E quindi per far sì che dalla donna
     L’uomo in un qualche modo si distingua,
     Sarem costretti ad indossar la gonna,
     A far le calze, ad affilar la lingua!..
     A passar tutto il giorno in cicalate,
     A fare insomma quello che voi fate.
E quando vi sarete in noi cangiate,
     Allora, donne mie, peggio per voi!
     Non sarete voi più le corteggiate,
     I corteggiati invece sarem noi.
     Non più gli uomini andran dietro al bel sesso,
     Sarete voi che ci verrete appresso.