Comporre arie per piano e cabalette;
Allor sapean la musica ed il ballo,
Or san di scherma e montano a cavallo.
Noi portavamo in testa il cappel tondo,
E voi per cavalcar ce l’usurpaste...
Il taït solo per noi tu fatto al mondo,
E voi sopra la veste l'adattaste...
Or perfino il gilet vi ha dato intoppo?
Ma scusate, mie care, il troppo è troppo!
Che più a metter vi resta onde possiate
Venir col nostro sesso a paragone!
Fa d’uopo sol la gonna tramutiate
In un comodo e largo pantalone,
E sul naso inforcandovi l’occhiale
Andiate la mattina in tribunale.
Ed allor se qualcuno, andando a caso
Distratto e pensieroso per la via,
Contro d’un altro andasse a dar di naso,
Bisognerà che gli domandi pria....
Signore, o pur Signora, se è permesso...
Dite di grazia, quale è il vostro sesso?
E quindi per far sì che dalla donna
L’uomo in un qualche modo si distingua,
Sarem costretti ad indossar la gonna,
A far le calze, ad affilar la lingua!..
A passar tutto il giorno in cicalate,
A fare insomma quello che voi fate.
E quando vi sarete in noi cangiate,
Allora, donne mie, peggio per voi!
Non sarete voi più le corteggiate,
I corteggiati invece sarem noi.
Non più gli uomini andran dietro al bel sesso,
Sarete voi che ci verrete appresso.