Paggena:Opere edite ed inedite di Luigi Coppola.djvu/18

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IOi
Donne, vorrei sapere in confidanza,
Perche quando lo sguardo in me volgete,
Con una, dirò quasi impertinenza,
Torcete il muso, e in taccia mi ridete!
Cosa si strana, affò, ve l’ho da dire,
Donne mie care, io non la so capire.
Io non son bello da destar piacere,
Ma neramen brutto poi da far paura;
Sarei quindi curioso di sapere.
Che cosa m’abbia dato la natura,
Da farvi, in questo modo così strano.
Fuggir da me quanto si può lontano.
Nò crediate ch’io burli. A dirla schietta,
A tre donne finora ho chiesto amore.
L’una negassi; l’altra più furbetta,
A me dette uno sguardo, a un altro il core
La terza finalmente dissesti;
Ma poi ci pensò meglio, e mi tradì.