ATTO SECONDO
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Angelarosa — E' giusto. Or a, veniamo a noi, caro D. Felice, voi scuserete, io sarò severa, ma trattandosi della felicità dcH'unica mia figlia, io sono obbligata di mettere le convenienze da parte, e farò valere i miei dritti.
Alessio — Se capisce.
Timoteo — Se capisce.
Felice — Se capisce.
Giuseppina — ( Come so belle tutte e tre!)
Angelarosa — Alzatevi D- Felì.
Felice — Eccomi quà (si alza)
Angelarosa — Piazzatevi cosi, col viso verso la luce, e non redite?., no, non fate il volto serio?., non ve curvate?... E me pare che temte na mazza ncuorpo!
Felice — (Comme m’aggio da mettere.) (sipiazza regolarmente).
Angelarosa — Così, fermo! Taglia media, figura svelta piedi e mani regolari, naso giusto, volto ovale..
Felice — ( Ma che aggio da j a fa lo soldato?)
Angelarosa — Occhi, occhi, (sifissa).
Felice — Nfaccia all’uptehie vene lo mbruogiio.)
Alessio — (Spaparanze Irtu>cchie!) (Felice esegue).
Angelarosa — Giuseppi, non te pare che tene U’uocchie jcrcspatielle?
Giuseppina — Si, si, mammà..
Felice — Ma che ncrespatielle, quella è grazia che io ci do.
Angelarosa — D. Felì, fusseve m'ope?
Felice — Sicuro.
Angelarosa — Sicuro! Ah, site miope? Allora...
Felice — Nonsignore.
Angelarosa — Voi avete detto sicuro.
Felice — Ho detto sicuro, perchè intendeva dire: sicuro, chesto nce mancava a essere miope.
Angelarosa — Ah! va bene. Ma noi abbiamo mezzo di sperimentarvi. Giuseppi, volimme sperimenta?
Giuseppina — Come volite.
Angelarosa — D. Fell, stateve Uà, non ve movite, vuje venite dalla parte mia. (tutti eseguono). D. Feli, quanta dit e sono queste? (mostra tre, Ales. tossisce).
Felice — Tre dita.
Angelarosa — Va bene.
Felice — (gridando). Tre dita.
Timoteo — A* ntiso.
Felice — ( Aggio ncarrato).